Tra una settimana è previsto il trasferimento a Firenze della centrale operativa del 118 di Prato, ma le associazioni di volontariato, che accusano la Regione di scarso coinvolgimento, finora si sono rifiutate di installare a bordo delle 17 ambulanze i computer di bordo che dovrebbero dialogare con i software di Firenze.
Una scelta definita “serrata inaccettabile” dal consigliere regionale del nuovo centrodestra Gian Luca Lazzeri, che stamani ha compiuto un sopralluogo alla centrale operativa del 118 di Prato, rimasta al Misericordia e Dolce. “Ritengo che si debba prestare massima attenzione alle richieste e alle osservazioni che perverranno dalle associazioni di volontariato di Prato operanti nel servizio di emergenza-urgenza. È però inaccettabile la forma di protesta adottata” ha detto Lazzeri, che ha aggiunto: “Dopo mesi di incontri con il volontariato nei quali ci è venuto rappresentato che non fossero mai emerse situazioni di conflitto, nelle ultime ore la situazione è precipitata portando le associazioni stesse a “operare una sorta di serrata” ovvero a rifiutarsi di installare nelle autoambulanze con medico a bordo la strumentazione tecnologica (computer di bordo) richiesta per mettere allo stesso livello delle analoghe strutture dell’Asl 10 di Firenze, gli automezzi pratesi. Se le associazioni hanno delle preoccupazioni e delle richieste lo dicano”.
“Domani – continua Lazzeri sarà portato all’attenzione della commissione Sanità il regolamento attuativo della normativa sul sistema sanitario di emergenza urgenza. Non mancano le polemiche nello stesso mondo del volontariato in merito alle risorse che vengono erogate a favore delle tre associazioni maggiormente rappresentative sul piano regionale per i costi pari al 6% del budget 2014 per le attività di supporto e coordinamento del sistema di emergenza urgenza. Quindi non mancano le occasioni di confronto; non possiamo invece accettare questa sorta di boicottaggio in base al quale ci si rifiuta di far montare sugli automezzi che il sistema sanitario ha in affitto h24 quale forma di protesta”.
Lazzeri ha poi definito ineludibile il trasferimento della centrale del 118 di Prato e indifendibile la battaglia di chi vuole oggi candidare Prato ad essere la centrale operativa di area vasta. “Ho constatato come il 118 di Prato si sia impoverito nel tempo non essendo stati effettuati investimenti tali da poterlo rendere oggi sul piano tecnologico competitivo con quello di altre Asl – ha detto Lazzeri – Le responsabilità, se di responsabilità si vuol parlare, ricadono sicuramente sulla direzione generale dell’Asl 4 che da tempo ha scelto di non fare la battaglia per il 118 adottando la politica che io chiamo del carciofo, ovvero sfogliandolo per far sì che alla fine non si possa che constatarne la morte clinica. Questo è avvenuto e sta avvenendo per tanti ospedali della Toscana e quindi è una metodica ufficiale e ben conosciuta. Nel caso del 118 di Prato per fortuna, l’impoverimento è stato sul piano tecnologico ma non sul piano della qualità prestata dai propri operatori” – ha concluso Lazzeri.
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