Una vera e propria rivolta popolare per bloccare l’arrivo dei Tir al depuratore Gida di Baciacavallo, al fine di scongiurare ulteriori sversamenti nel Calicino, già esondato per la terza volta nel giro di un mese. I cittadini che abitano nella zona di via del Calice oggi pomeriggio si sono trovati nuovamente la casa allagata e hanno deciso di passare alle maniere forti. Prima, attorno alle 14, hanno chiamato i vigili urbani per chiedere la chiusura delle pompe che dall’impianto Gida sversano liquidi nel Calicino. Poi, non ottenendo risposte, si sono riversati in strada bloccando alcuni tir diretti a Baciacavallo. Sul posto è intervenuta la polizia, il dirigente comunale Lorenzo Frasconi e il direttore della protezione civile del Comune Sergio Brachi.
“Gli agenti hanno preso i nostri nominativi e adesso magari ci denunceranno pure – dice Rodolfo Stefani, uno dei residenti -. Siamo esasperati: sotto il Calicino scorrono le fognature, che portano le acque nere al depuratore; quando ci sono piogge come queste, il depuratore non ce la fa a trattarle tutte e le ributta nel Calicino, anche quando è già esondato. Siamo preoccupati per l’inquinamento delle falde: nei giorni scorsi, per pulire dopo l’ennesimo allagamento, ho attinto acqua dal pozzo e per due ore è uscita acqua putrida”.
Alla fine i cittadini hanno desistito interrompendo la protesta. Nei prossimi giorni dovrebbero essere ricevuti dall’assessore alla protezione civile Dante Mondanelli. “Chi può, ha trasferito tutti gli oggetti al secondo piano – spiega Stefani -. Siamo esasperati: ogni anno ci troviamo due o tre volte con l’acqua in casa e a pagare migliaia di euro di danni. Paghiamo le tasse come tutti i cittadini, ma a nessuno frega niente di queste trenta famiglie”.