E alla fine anche loro, i cittadini cinesi, hanno deciso che era troppo e che dovevano fare qualcosa. E così è nato su Facebook e su Twitter l’hashtag #PratoInsicura, per denunciare le violenze – soprattutto scippi e rapine – di cui spesso i cinesi sono le principali vittime. A lanciarlo, attraverso i social network, è stata Associna, l’associazione delle seconde generazioni cinesi che vivono a Prato. A far traboccare la misura è stato l’episodio raccontato da una giovanissima cinese, uscita per una serata con le amiche e finita a terra, tra urla e pestaggi per uno scippo (LEGGI L’ARTICOLO): troppo, per lasciare che tutto passasse sotto silenzio. E così ecco che sfruttanto il più popolare tra i social network, Facebook, Associna lancia l’iniziativa con un post: “La storia di Zhanxing e le sue amiche non è l’unica a #Prato”, si legge sulla pagina Facebook di Associna – “anche Yang Shi (impegnato in questi giorni col suo spettacolo Tong Men-g) l’8 Feb 2014 ha denunciato un caso simile, sempre nel centro di Prato.
Per evitare l’indifferenza e per catturare l’attenzione dei media, vi chiediamo di scrivere e condividere la vostra esperienza con l’hashtag #PratoInsicura
Uno dei rappresentanti di spicco di Associna, il giovane avvocato Bai Junyi, rilnacia l’iniziativa e rincara la dose: “Quel che dispiace – si legge sul suo profilo sempre su Facebook – non è solo la violenza gratuita, quella sensazione di doversi guardare sempre alle spalle, di dover camminare velocemente, di correre, di stringere i pugni, di chiudere velocemente le portiere, di guardarsi nuovamente alle spalle … quel che dispiace è che sembra che a nessuno importi, e soprattutto che a nessuno importi per un motivo specifico … fintanto che i gemiti confermeranno inesorabilmente la tardività di una ipocrita attenzione”.