26 Febbraio 2014

Mosca contesta il forno crematorio al cimitero di Chiesanuova: “Impianto troppo vicino alle case”. Raccolte 476 firme contro il progetto


Il presidente della Circoscrizione Ovest Giovanni Mosca chiede al Comune di non realizzare il forno crematorio presso il cimitero di Chiesanuova. Mosca ha effettuato un sopralluogo sul posto assieme ai cittadini della zona di via Rosatelli, via Oslavia e via Vella o Lungo la Bardena, preoccupati per le emissioni dell’impianto, che sarebbe collocato a una distanza inferiore a duecento metri rispetto alle abitazioni. Sono 476 le firme raccolte dai residenti, che hanno presentato osservazione alla variante al Regolamento Urbanistico per l’ampliamento e la riqualificazione del cimitero di Chiesanuova, chiedendo, per motivi di igiene e salubrità, una collocazione più idonea del forno crematorio.

“Già in data 16 aprile 2012 con nota protocollo 2012/50233, lo scrivente chiedeva notizie su quest’opera per conoscere l’orientamento dell’amministrazione comunale, cosa che purtroppo non ha avuto seguito – scrive Giovanni Mosca – Oggi ci troviamo di fronte all’ennesima preoccupazione della popolazione che chiede a gran voce notizie certe, e in particolare, si chiede: Esiste un progetto dei realizzazione del Forno crematorio, le sue dimensioni e le caratteristiche tecniche dell’opera? Esiste una delibera di Giunta che prevede la realizzazione di questa opera, e i tempi di costruzione? Esistano domande di privati che intendono costruire il tempio crematorio con Project Financing?”

“Nè io, né i cittadini siamo contro la realizzazione di un forno crematorio per la nostra città – continua Mosca – ma siamo fermamente convinti che la zona in questione non sia adatta a tale opera, che i rifiuti prodotti sono classificati come speciali, come polveri, fanghi, filtri, reagenti ed altri rifiuti derivanti dalla depurazione dei fumi; materie solide che restano nell’interno delle camere di combustione o che possono da queste essere evacuate, si tratta in sostanza di ceneri volatili, tra cui particelle di metallo come lo zinco, ma anche parte delle ceneri della cassa di legno, intercettate dai sistemi filtranti o sostanze utilizzate per il processo di depurazione dei fumi”.

“Avverto il diritto-dovere di dare una risposta chiara ed inequivocabile a questi cittadini, nel più breve tempo possibile, perché nel caso avessero ragione, bisogna intervenire per evitare uno scempio che determini cosi tanti effetti negativi per la salute e l’ambiente” – conclude il presidente della Circoscrizione Ovest.

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