6 Febbraio 2014

Maxi sequestri alla ditte cinesi, la Cgil: “Siamo soddisfatti ma sono solo punture di spillo”


“Esprimiamo il massimo del nostro apprezzamento per il lavoro svolto dalle autorità preposte negli ultimi due giorni. Finalmente le cose cominciano a muoversi. E, come volevasi dimostrare, è bastata la volontà politica di effettuare i controlli in modo efficace nel “sistema illegale” di produzione dell’abbigliamento per ottenere i primi risultati. Per ora non sono che punture di spillo: (se sono affidabili i dati che girano, con una capacità produttiva di un milione di capi al giorno, 19.000 pezze sono trasformate in capi finiti nel giro di uno o due giorni) ma cominciano a essere un vero deterrente per chi dal sistema tira fuori ricchezze enormi.
Abbiamo sempre detto che se si voleva combattere il sistema bisognava contrastare il flusso produttivo e non le persone che vi lavorano in condizioni disumane. Basta affrontare il problema al di fuori delle ideologie per capire che è semplicemente più efficace. In due giorni è stato fatto più che in dieci anni! E con un metodo molto semplice: sono state controllate le merci in entrata (19000 pezze sequestrate ieri, Leggi l’articolo), quelle in uscita (900 pantaloni in un solo furgone martedì, leggi l’articolo) ed è stata applicata per la prima volta sul territorio una legge che prevede la responsabilità solidale del committente, normativa sempre ignorata dall’Inps di Prato e che il primo ispettore esterno arrivato ha applicato al primo controllo fatto.
Per inciso la Filctem Cgil pratese, pone il problema da sempre, e ha avviato anche una causa pilota per ottenere una sentenza del tribunale che sancisca questo diritto dei lavoratori (che garantirebbe la concorrenza leale anche nel distretto Italiano) ma, con i tempi della magistratura ordinaria, siamo in causa da quattro anni!
Se l’Inps si muove così, l’effetto deterrente parte immediatamente! Se la finanza controlla le merci in entrata il flusso rallenta, se si controllano i furgoni che portano via i capi finiti qualche acquirente italiano o straniero ci pensa due volte prima di partire per venire a caricare a Prato abusivamente.
Come si vede il numero dei controlli non è il metro per stabilirne l’efficacia. Se possiamo dare un suggerimento (lo stesso che diamo da sette-otto anni….) ci sono fasi della filiera che sono indispensabili al flusso produttivo e che sono sempre state ignorate: le tintorie e le stamperie. Lì, probabilmente non ci saranno abusi edilizi ma è possibile che i prodotti usati e gli scarichi non siano proprio “cristalllini”…….. e il massimo del lavoro irregolare si concentra nelle ore notturne, e nel fine settimana”.

Massimiliano Brezzo
Segretario Generale Filctem Cgil Prato