Le piogge continue e persistenti di questo periodo hanno seriamente provato il territorio di tutta la Provincia. Molti sono gli interventi attivati per ripristinare i danni, ma resta comunque l’allerta perché i vincoli del patto di stabilità impediscono alla Provincia di eseguire lavori strutturali.
Lavori di somma urgenza. Si chiamano così gli interventi disposti dalla Proncia di Prato per far fronte ai danni dell’ultima emergenza meteo, gli unici interventi – sottolinea l’amministrazione – che sfuggono ai lacci del patto di stabilità. Per quanto riguarda l’Ombrone, nel tratto di Case Coveri verranno anticipati i lavori di ripristino sull’intero tratto, fortemente colpito dalla piena del 10 febbraio, con qualche disagio per la viabilità a causa della vicinanza del cantiere alla strada. Altra somma urgenza sta per partire sullo Iolo; poi sul Collecchio, dove i lavori già fatti hanno subito nuovi dissesti. Per questo pacchetto alla Regione Toscana è già stato segnalato un ‘conto’ di 700-800 mila euro. Sull’Ombrone è già partito da una settimana il cantiere della Provincia per il ripristino della frana nella zona di Candeli, dove sono stati già individuati 4 punti di criticità, oltre a quello su cui si sta intervendo a ridosso del rio Calcinaia.
Interventi anche sugli argini del Bisenzio. Sta per essere completato l’intervento di ripristino arginale del franamento di sponda sul Bisenzio al Cavalciotto, per una spesa di 350 mila euro. Lungo il corso, nei tratti verso Vernio e Cantagallo, sono in programma altri interventi per 750 mila euro, di cui 500 mila provengono dalla Regione.
Su Bisenzio, Ombrone, Iolo, Bardena si aggiungono teloni per tamponare gli argini, ma la vera priorità è il completamento delle casse di espansione previste sull’asta dell’Ombrone, dove attendono anche lavori appaltati su 26 tratti arginali dissestati, oltre agli interventi sugli affluenti Bagnolo, Calice e Iolo nei comuni di Prato, Poggio a Caiano e Carmignano. Tutto bloccato in attesa di verifiche sul patto di stabilità, anche quando, come nel caso di Calice e Calicino (2 milioni di euro) e del Bisenzio (1 milione) il finanziamento regionale è certo. Sulla preoccupante situazione dei dissesti su fiumi e torrenti ulteriormente aggravata dagli eventi degli ultimi due mesi, il presidente della Provincia Lamberto Gestri ha lanciato l’allarme da tempo. Pochi giorni fa ha scritto anche al presidente della Repubblica Napolitano per esprimere lo sconforto di un amministratore “con le mani legate” di fronte ai gravi problemi di sicurezza del territorio e dei cittadini.
“Spero che Napolitano e il Governo rispondano all’appello che viene da tutte le amministrazioni locali perché è necessario sbloccare progetti e risorse – ha detto Gestri – A chi ci accusa di ritardi e si erge e paladino della sicurezza dei cittadini rispondo con i cantieri aperti, gli appalti pronti a partire (se potessimo spendere), i progetti pronti sui tanti, tantissimi fronti che purtroppo sono adesso aperti. E ricordo a questi signori che in Consiglio provinciale hanno sempre votato contro alla nostra richiesta di escludere dal patto di stabilità almeno gli interventi per la sicurezza del territorio”.
“Risolvere i problemi con i cantieri di somma urgenza non è pensabile, si interviene sempre tardi e in sostanza ai cittadini arriva il messaggio che non si fa prevenzione né manutenzione, ma ci si muove solo a disastro avvenuto – aggiunge Arrighini – La soluzione ai problemi del nostro territorio sta nella tanta e tempestiva manutenzione degli argini, in alcuni lavori urgenti nei tratti più fragili e nel completamento delle opere strategiche”.