Si sono aperte ieri le iscrizioni on line per le scuole superiori, che andranno avanti fino al 28 febbraio. Intanto fanno discutere i criteri applicati da alcuni dirigenti scolastici per l’ammissione alle prime classi, come quelli dell’Istituto Datini, che per limitare gli studenti all’indirizzo alberghiero, ha deciso di selezionare le domande sulla base del curriculum scolastico del ragazzo. No ai pluribocciati, a quanti cioé si iscrivono avendo superato l’obbligo formativo, e no anche a quanti si iscrivono al Datini come seconda scelta, dopo essere stati rifiutati magari da qualche altro istituto fuori Provincia. Le motivazioni fornite dal preside Daniele Santagati, che ha pubblicato i criteri on line, sul sito della scuola, si rifanno a criteri soprattutto di motivazione dello studente: “L’indirizzo alberghiero da noi va molto forte, tanto che lo scorso anno abbiamo attivato ben undici classi prime. Ma con l’entrata a pieno regime della riforma Gelmini, con laboratori obbligatori per tutte le classi, dalla prima alla quinta, non possiamo permetterci un numero troppo elevato di studenti, a meno di non penalizzare la didattica. Il mercato del lavoro ci richiede diplomati competenti e ben formati”, prosegue Santagati, “per cui dobbiamo avere meno studenti e soprattutto studenti più motivati”. E allora ecco che al momento di dare il via alle iscrizioni per il nuovo anno, che si sono aperte ieri e andranno avanti fino al 28 febbraio, Santagati ha pubblicato sul sito della scuola una serie di criteri da rispettare perché venga accettata la propria domanda di iscrizione. L’obiettivo è formare non più di dieci nuove classi prime all’alberghiero, a fronte di sole tre per l’indirizzo di grafica. “La restrizione è innanzi tutto per quelli che si iscrivono al Datini come seconda scelta – spiega Santagati – poi a quanti sono bocciati più volte e hanno ormai superato l’obbligo scolastico. Per loro ci sono altri percorsi. Oppure mi sento di suggerire di scegliere altre scuole, come il Marconi o il Convitto Cicognini, che sono in sofferenza di iscritti”.
Quello che il preside rivendica, però, sono i motivi della scelta: non si parli di discriminazione, ma di un modo di formare classi con ragazzi motivati, convinti e preparati: “Abbiamo 95 ragazzi con handicap, 42 etnie diverse e due studenti su cinque sono stranieri. Parlare di discriminazione al Datini è decisamente fuori luogo”.