La scorsa notte, nell’ambito di un servizio finalizzato al contrasto dell’immigrazione clandestina e sfruttamento della manodopera straniera irregolare, una squadra interforze ha eseguito ispezioni in due capannoni siti a Prato e Poggio a Caiano. A seguito del controllo nel comune mediceo è stato tratto in arresto – per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina – G.Y., 38enne, nato in Cina, domiciliato a Poggio a Caiano, in quanto aveva alle proprie dipendenze sette cinesi risultati clandestini. Gli operai questa volta non fruivano di abitazione all’interno del capannone ma erano stati sistemati in un appartamento affittato nelle immediate vicinanze che è stato adibito a dormitorio, dove le camere da letto erano state create dividendo gli ambienti mediante l’utilizzo di tendaggi.
L’arrestato, espletato le formalità di rito, è stato condotto agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, mentre i sette stranieri irregolari sono stati denunciati per la violazione della normativa relativa al soggiorno sul territorio nazionale e sono stati avviati all’Ufficio Immigrazione della Questura di Prato per il successivo provvedimento di espulsione.
Invece a Prato, in un’azienda a Mezzana, la titolare X.J., 54enne, cinese, è stata denunciata per le consuete violazioni urbanistiche, avendo creato – senza autorizzazione – opere infrastrutturali all’interno dell’edificio che pertanto è stato sottoposto a sequestro preventivo. Alla donna sono state anche contestate numerose violazioni relative alla destinazione d’uso degli immobili e alla normativa sulla sicurezza sul lavoro. Si è proceduto al sequestro amministrativo di 26 macchinari e alla rimozione di due bombole di GPL.
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