Un incendio di probabile origine dolosa scoppiato nel cuore della notte ha distrutto nella zona industriale dell’Osmannoro la Jolly import export, un’azienda gestita da un imprenditore cinese che produce e commercializza valigie e trolley. L’impresa, risultata regolare, è situata all’Osmannoro, nella periferia di Firenze e a pochi chilometri dal macrolotto di Prato, dove un altro incendio ha ucciso 7 operai cinesi il primo dicembre scorso. Dai primi accertamenti sembra che, questa volta, nessuno sia rimasto ferito: le persone che probabilmente dormivano nel magazzino oppure in quelli delle ditte confinanti – i vigili del fuoco ne hanno trovato le tracce – sono riuscite e fuggire. Ma sul posto sono state ritrovate due taniche di materiale infiammabile: di qui l’ipotesi del dolo anche se il proprietario della Jolly ha negato di aver mai ricevuto minacce. Sono state comunque ore di grande tensione: i vigili del fuoco hanno lavorato per tutto il giorno per domare l’incendio ed evitare che si propagasse all’intero edificio, un unico blocco di proprietà di una società della basilicata. Intorno a mezzogiorno il tetto della Jolly è crollato. All’interno, uffici e produzione al piano terreno, magazzino al piano superiore, sovraccarico di merce. Nel blocco hanno sede altre sette aziende cinesi, con lo spazio organizzato in modo simile: una grande laboratorio al piano terreno e sopra un soppalco suddiviso in piccoli locali per gli operai.S econdo i racconti di alcuni testimoni, la Jolly ogni settimana riceveva ingenti carichi di merce che poi smistava in pochi giorni.