“L’attuale caos del 118 ha origini lontane e responsabilità precise. Cravedi negli ultimi anni ha ritenuto opportuno non investire nell’ammodernamento della centrale del 118 di Prato perché riteneva giusto l’accorpamento con Firenze. Pistoia, Viareggio e Arezzo invece nello stesso periodo avevano investito, e molto, in tecnologia sulle proprie centrali. Il nuovo direttore Mayno ha poi completato l’opera inviando la richiesta formale di assorbimento nella centrale 118 fiorentina a causa dell’inadeguatezza di quella pratese. Dal danno alla beffa, perché la centrale di Prato, grazie alla professionalità dei suoi operatori ha sempre coperto in modo egregio le richieste di soccorso pur agendo su un territorio vasto e complesso come il nostro. Così come beffardo è stato mettere le associazioni di volontariato davanti al fatto compiuto da parte di Regione e Asl. La commissione regionale per valutare gli assetti futuri dell’emergenza territoriale in Toscana aveva stabilito come primo criterio la creazione di sei ambiti omogenei per popolazione, individuando l’ambito Prato-Empoli-Pistoia, indicazione poi confermata dal Consiglio regionale con la delibera 1117 del dicembre scorso. Ebbene: l’assessore Marroni, contraddicendo commissione e Consiglio, è andato ugualmente avanti con l’accorpamento Prato-Firenze, salvo poi rinviare tutto mentre l’Asl stava per ufficializzarlo in una conferenza stampa. Un balletto grottesco sulla pelle della sanità pratese e delle associazioni di volontariato, contrarie alla soluzione fiorentina. Se c’è un soprassalto di ragionevolezza, Regione e Asl le ascoltino”.
Riccardo Mazzoni (coordinatore Forza Italia)