20 Gennaio 2014

Una loggia massonica segreta a Prato: indagati due professionisti. Perquisiti studi e abitazioni


La Procura di Prato ha aperto un’inchiesta per una presunta loggia massonica segreta, di cui farebbero parte due professionisti operanti in città, che risultano indagati e che stamani hanno subìto perquisizioni nelle abitazioni e nei loro studi. L’inchiesta nasce dallo stralcio del procedimento di bancarotta concordataria della HBF, la holding della Btp, l’impresa edile degli imprenditori Riccardo Fusi e Roberto Bartolomei. Quest’ultima indagine, che vede indagate anche altre 12 persone per bancarotte concordatarie, con i connessi reati fiscali e l’ipotesi di falsa perizia a carico di tre professionisti, si era trasferita a Genova quando era emerso un presunto coinvolgimento di un magistrato che ha prestato servizio al Tribunale di Prato.
Per quest’ultimo, a seguito di altre indagini e intercettazioni disposte dalla Procura di Genova, è poi scattata la richiesta di archiviazione e così le carte sono tornate alla Procura di Prato. Proprio dalle nuove intercettazioni “genovesi” sul crac Btp sarebbe emersa la nuova ipotesi di reato di costituzione di loggia massonica segreta. Da queste ultime emergerebbe che l’appartenenza a questa loggia segreta avrebbe potuto fare scaturire favori legati alla procedura concordataria della Btp.

La legge Anselmi, approvata nel 1982 dopo lo scandalo P2, punisce con la reclusione da 1 a 5 anni chiunque, in violazione dell’articolo 18 della Costituzione, diriga o promuova un’associazione segreta, con la finalità di interferire sull’esercizio delle funzioni di organi costituzionali, di amministrazioni ed enti pubblici, e di servizi pubblici essenziali di interesse nazionale.

La notizia del procedimento per la costituzione della loggia massonica è stata data dalla Procura di Prato con un comunicato stampa, finalizzato ad “evitare che si diffondano notizie improprie, che finiscano anche involontariamente per coinvolgere l’immagine di terzi estranei alle ipotesi di reato”.
“Per come ovvio nessun magistrato – precisa la nota della Procura –risulta indagato da questo Ufficio, né questa Procura ha mai disposto ed effettuato attività di intercettazione nei confronti di magistrati”.