I funerali di sei delle sette vittime di via Toscana non sono ancora stati celebrati, perchè i familiari non hanno disponibilità economiche e non intendono procedere alla cremazione dei defunti prima di aver ricevuto il risarcimento da parte della signora Lin, che gestiva di fatto la confezione Teresa Moda, distrutta dal rogo del primo dicembre scorso. Da qualche giorno, i familiari delle vittime si sono accampati all’interno di un’altra azienda gestita dalla signora Lin, a Iolo, “per esercitare pressione affinchè venga soddisfatta la loro rivendicazione al risarcimento”.
A rendere nota la circostanza sono le associazioni dei cinesi di Prato, che in una lettera inviata alla stampa, respingono le accuse di mancato sostegno ai familiari delle vittime. Nel testo vengono ricordate la fiaccolata di solidarietà organizzata in via Toscana per commemorare i defunti, i 6 mila euro offerti a ciascuna famiglia di Wenzhou da un’associazione di beneficienza, l’assistenza del consolato che ha permesso l’arrivo in Italia dei parenti di due vittime per la comparazione del Dna e per procedere alle esequie.
La Procura ha dato il via libera alla restituzione delle salme lo scorso 25 dicembre, ma da allora si è celebrato soltanto il funerale di Dong Wenqiu. I familiari degli altri sei operai deceduti nel rogo stanno aspettando un risarcimento dalla donna che gestiva la confezione. “Secondo quanto ne sappiamo – scrivono le associazioni cinesi di Prato – nei primi giorni di dicembre scorso, dopo l’arrivo oin Italia dei familiari provenienti dalla Cina, la signora Lin ha dato 700 euro a ciascuna famiglia delle 7 vittime per sostenere il loro soggiorno qui a Prato. Ai primi di gennaio, la signora Lin ha offerto di nuovo 500 euro a ogni famiglia per lo stesso motivo”.
Le associazioni cinesi di Prato hanno provato a mediare tra le parti: “Fino ad oggi si sono ormai svolte 7 trattative dirette o indirette tra di loro, ma purtroppo i risultati erano sempre negativi a causa del grande divario tra la somma del risarcimento offerta da parte dell’azienda e quella richiesta da parte dei familiari, una cifra che avrebbe notevolmente superato la capacità di pagamento della signora Lin”.
Le associazioni mandano un messaggio di apertura ai familiari, ad una condizione: “Vogliamo fare presente che nel rispetto della legalità e della giustizia le nostre Associazioni sono disponibili ad aiutare i familiari delle vittime entro i nostri limiti a condizione che smettano l’occupazione della ditta ed avviare il processo di cremazione”.