I carabinieri di Vaiano hanno sgominato una banda specializzata in furti di rame nei capannoni industriali. Undici gli indagati; sei le misure cautelari eseguite per associazione a delinquere finalizzata ai furti e alla ricettazione: due in carcere, due ai domiciliari e un obbligo di firma, a carico di quattro italiani, un cittadino albanese e un rumeno.
La banda, la cui base operativa era a Vaiano, dove abitavano tre ladri, individuava fabbriche non attive, ma con gli impianti elettrici ancora funzionanti, da cui poter trafugare il rame. La refurtiva veniva portata in dei centri di stoccaggio autorizzati – uno dei quali, a Montemurlo, è stato chiuso dai carabinieri – dove si procedeva all’estrazione del rame dai cavi elettrici con appositi macchinari. Come ricompensa per l’oro rosso da rivendere, i ricettatori riconoscevano ai ladri 300 euro al quintale: ogni furto in fabbrica fruttava alla banda circa duemila euro.
I carabinieri hanno recuperato la refurtiva di un colpo a Siena e uno a Vaiano, dove all’interno di un carbonizzo era stato rubato anche un motore elettrico. Quattordici i furti contestati alla banda, che ha colpito anche alcune centrali elettriche dell’Enel, oltre a capannoni industriali e cantieri edili.
Oltre al valore dei cavi, i proprietari degli immobili hanno dovuto fare i conti anche con i danni agli impianti industriali, quantificabili in centinaia di migliaia di euro.
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