“Giustizia è quasi fatta. Il Consiglio di Stato ha stabilito che la gara del gas indetta dal Comune per aggiudicare il servizio di distribuzione sul territorio è pienamente legittima”. Inizia così la nota di Riccardo Mazzoni e Alessandro Giugni, rispettivamente coordinatore provinciale e comunale di Forza Italia, diffusa in seguito al pronunciamente del Consiglio di Stato sul ricorso presentato da Estra nell’ambito della cosiddetta guerra del gas con il Comune di Prato. “Il ricorso presentato da Estra-Consiag era dunque improcedibile. Ora – affermano Mazzoni e Giugni – aspettiamo la decisione del Tar dopo l’accoglimento della sospensiva richiesta da Estra proprio in attesa di conoscere la decisione del Consiglio di Stato. Una decisione che è auspicabile arrivi in tempi rapidi, e che non dovrebbe riservare sorprese, in modo che il Comune possa finalmente incassare i 18 milioni di euro attesi ormai da due anni e che il boicottaggio di Estra ha impedito venissero investiti sul territorio in servizi per i cittadini. Il centro di potere che guida Estra-Consiag è stato prima sanzionato dall’Antitrust per averillecitamente intralciato la gara del gas, poi è finito nel mirino della Procura della Repubblica e ora ha ricevuto l’ultimo schiaffo dal Consiglio di stato. Questo ci pare sia sufficiente per dire con chiarezza da che parte stava la ragione e da che parte il torto. Il Comune ha sempre agito con limpidezza, nella convinzione che il ricorso al mercato ed a procedure competitive assicurano standard qualitativi elevati e garantiscono efficienza nell’erogazione dei servizi con costi sostenibili per amministrazione ed utenti. Se avesse seguito i “consigli” dell’opposizione, il Comune (e di conseguenza i cittadini pratesi) avrebbe rinunciato a molti milioni di euro a tutto vantaggio della cassaforte del Pd (Estra e Consiag, appunto). Una logica che è prevalsa per sessant’anni, a tutto discapito di Prato, e che la giunta Cenni, con il determinante sostegno di Forza Italia, ha finalmente sconfitto” concludono Mazzoni e Giugni.
Commenti