23 Gennaio 2014

Rapporto Irpet, Milone: “Sul distretto parallelo cinese la sinistra dovrebbe fare il mea culpa”


“Anche se il rapporto dell’IRPET (Leggi l’articolo) presenta diverse inesattezze come ad esempio il numero dei lavoratori al nero, circa 9mila sono quanti gli abitanti di Poggio a Caiano e non credo che siano pochi, il dato è inattendibile perchè il numero di aziende controllate dal gruppo interforze, che ha fornito i numeri, è di appena 1/3 rispetto alle circa 4mila operanti nel settore delle confezioni, da questo studio è emerso che l’illegalità presente nel distretto “parallelo” è ormai un dato accertato. La ricerca dell’Istituto toscano che ha per di più evidenziato che l’evasione è di un miliardo di euro all’anno. Ma la cosa che mi ha colpito di più, anche se non più di tanto, è stata la dichiarazione del Governatore Rossi che ha paragonato Prato a Lampedusa per la violazione dei diritti umani. Mi dispiace che Rossi se ne sia accorto solo dopo la nota tragedia del 1 dicembre scorso. Quante volte in questi ultimi 4 anni, dopo i quasi quotidiani controlli, abbiamo evidenziato nei vari comunicati stampa le condizioni in cui vivevano i lavoratori cinesi? Quante volte abbiamo rappresentato la presenza dei lavoratori al nero, quasi al 90 percento, e dei clandestini nelle confezioni cinesi? Purtroppo questa situazione non è cambiata neanche dopo il 1° dicembre anche alla luce dei controlli che sono stati portati avanti. Ma la mia rabbia è diretta anche contro la sinistra pratese che ha sempre osteggiato questi controlli, ritenendoli inutili, che andavano nella direzione di porre fine a questo fenomeno costituito da una serie di violazioni dei diritti umani, come ha giustamente detto, con notevole ritardo, il Presidente della Regione Toscana, Rossi. Non pretendo le scuse per le più disparate accuse ricevute ma almeno un “mea culpa”, anche se in politica un gesto del genere è molto raro”.

Aldo Milone
Assessore alla sicurezza Comune Prato