9 Gennaio 2014

Piano strutturale: Filippo Alessi (Pd) plaude alla decisione della Provincia di fare ricorso al Tar


“Il ricorso al Tar della Provincia di Prato al Piano Strutturale voluto dalla Giunta Cenni, non deve essere letto come contrasto politico ma come un’opposizione civile, forte e decisa, ad una politica di pianificazione del territorio che può portare seri danni allo sviluppo della nostra città”. Queste le parole di Filippo Alessi, responsabile urbanistica del PD Prato. “Il ricorso fatto dalla Provincia dà la possibilità di bloccare le previsioni sbagliate di questo Piano strutturale volte al solo consumo di altro terreno verde”.
“Per queste ragioni – spiega Alessi – dobbiamo pensare ad un Piano strutturale utile allo sviluppo del territorio. Il PD Prato ha una visione urbanistica totalmente diversa dal centrodestra. Abbiamo in mente un modello di sviluppo sostenibile incentrato sul riuso e la riqualificazione energetica e funzionale del tessuto urbano esistente, sull’uso crescente delle energie rinnovabili, sull’innovazione tecnologica e digitale, con in testa l’obiettivo prioritario, per pianificare la città, di favorire le opportunità di impresa e gli investimenti produttivi e allo stesso tempo di migliorare la qualità della vita dei cittadini. Per noi l’urbanistica – continua Filippo Alessi – non è una mera gestione dell’esistente ma l’opportunità di costruire una città migliore che risponda ai bisogni di chi vuole fare impresa e di chi ci vive. Per questo il PD sta lavorando alle proposte per la città, proposte che verranno inserite in un percorso di partecipazione, perché la città del futuro vogliamo pensarla insieme ai cittadini e per i cittadini”.
“Quello approvato dal Comune è un Piano svuotato completamente di contenuti e che manifesta l’assenza di un’immagine della Prato del futuro – aggiunge Alessi. – Oltretutto nel percorso di approvazione del Piano Strutturale è stato ignorato completamente il passaggio della partecipazione, che nella definizione di un Piano Strutturale ha un importante ruolo: dà risposte concrete ai cittadini e stimola i contributi per definire il futuro di una città. Una matura riflessione sulla sostituzione, riqualificazione o completamento del tessuto urbano avrebbe effetti più tangibili. Serve un nuovo approccio alla materia come dimostrano le conclusioni del lavoro organizzato dagli ordini professionali di Prato sulla riqualificazione urbana sostenibile I terreni urbanizzati presentano fenomeni di irreversibilità con effetti perenni: in Toscana ogni anno vengono consumati, urbanizzandoli, 15mila ettari di verde. Un uso del suolo che preveda nelle aree boschive e agricole nuova edificazione, entra in contrasto con una realtà di dissesto idrogeologico che va drammaticamente ad aggiungersi al blocco degli interventi di tutela ancora fermi per il Patto di Stabilità. Inoltre la continua frammentazione delle aree agricole danneggia lo sviluppo del settore senza neppure fungere alla fine da incentivo per il comparto edilizio – conclude il responsabile Urbanistica del PD Prato – prova ne sono i moltissimi appartamenti invenduti e i cantieri interrotti per mancanza di domanda e per la  saturazione del mercato”.