“La crescita dei flussi migratori ha riportato in Italia malattie che sembravano scomparse: tubercolosi, scabbia, sifilide si riaffacciano dal passato insieme a povertà e precarietà. Con la crisi economica cresce anche il numero dei poveri e dei senza dimora. Di pari passo si nota un aumento delle malattie storicamente legate alle classi sociali più deboli, siano essi detenuti, immigrati e nomadi, i primi ad esserne colpiti a causa di malnutrizione, scarsa igiene e di un sistema immunitario depresso. Una situazione epidemiologica preoccupante dove la stragrande maggioranza dei casi di Tbc è appannaggio dei cittadini extracomunitari; purtroppo spesso i cittadini stranieri fanno trascorre anche mesi prima di rivolgersi ad un medico e così non si fa altro che facilitare la diffusione della malattia. In aggiunta a questo dobbiamo sopportare un sistema sanitario mutilato dalla spending review. Con i tagli delle spese, anche fare monitoraggio e rivelazioni statistiche diventa più difficile. Così scopriamo che non tutte le regioni riescono a fare un adeguato lavoro di segnalazione dei casi. Spesso le persone malate, se indigenti, non sono in grado di curarsi e diventano focolai pericolosi per tutti. Questo è dovuto anche al fatto che molti farmaci passati da classe A a C sono triplicati di prezzo. Questa segreteria chiede una maggiore politica di informazione per tutelare i cittadini evitando così il propagarsi di possibili epidemie sul territorio comunale. Chiede screening preventivo per i soggetti a rischio o che provengono da zone in cui la malattia è endemica o ad alto tasso tubercolare. Test obbligatori con tesserino sanitario da farsi al momento dello sbarco. La principale misura di salvaguardia è assicurare che tutti i casi di tbc vengano prontamente diagnosticati e curati. Questa è una emergenza sanitaria alla quale dobbiamo dare grande attenzione; sono a rischio le fasce sociali più deboli, i nostri bambini, i disabili e gli anziani. Meglio prevenire che curare.
Commissario Provinciale
Patrizia Ovattoni
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