La lite fra Comune e Provincia sulle incongruenze fra Ptc e piano strutturale finisce al Tar. La giunta Gestri ha infatti presentato ricorso al tribunale regionale per dirimere la questione dei 400 ettari di territorio pratese che la Provincia vuole lasciare a destinazione urbanistica esclusivamente agricola e che invece il Comune vuole trasformare in aree urbane o comunque prevalentemente agricole. La decisione della Provincia arriva a seguito del fallimento del tentativo di mediazione fra le parti messo in campo dalla commissione paritetica regionale chiamata ad intervenire quando si presentano incongruenze fra diversi strumenti pianificatori del territorio. Il Comune infatti con un passaggio in consiglio comunale ha ripristinato la piena efficacia del piano strutturale, senza così recepire eventuali modifiche proposte dalla Provincia o dalla commissione regionale. I 400 ettari interessati nella disputa riguardano per lo più le aree tra Paperino e San Giorgio a Colonica, le Fontanelle, Cascine di Tavola, Macrolotto, intorno al casello di Prato Ovest e tra Sant’Ippolito e la Ferrovia. Il ricorso della Provincia al Tar si basa sulla violazione del riconoscimento del valore dei dettami del Ptc per quanto riguarda le aree che devono restare a verde e poi sulla violazione delle prescrizioni della commissione paritetica regionale.
“Non è una guerra fra enti – spiega il presidente della Provincia, Lamberto Gestri – ma si tratta di garantire l’interesse pubblico. Con questa operazione si dà un altro colpo di cementificazione”. D’accordo anche l’assessore Alessio Beltrame: “Ci aspettiamo che il Tar restituisca ai pratesi i terreni presi con comportamenti da censurare – dice – Non dimentichiamoci i danni causati dai cambiamenti climatici. E qui si continua a parlare di costruire sul territorio a discapito del verde. E’ il momento di arrivare ad un cambio di prospettiva”.
Stefano De Biase
Commenti