Gli occupati cinesi sono 20 mila, di cui solo 11 mila registrati. La produzione delle 4830 imprese orientali vale oltre 2 miliardi di euro e per un terzo è destinata alle esportazioni. Il valore aggiunto è compreso tra il 10,9% e il 12,7% del totale della provincia pratese. Mentre le rimesse verso la Cina da Prato, attorno ai 400 milioni l’anno tra il 2007 e il 2009, negli anni successivi si sono dimezzate. La mortalità delle imprese resta altissima: delle 386 aziende nate nel 2001, soltanto 53 erano ancora attive nel 2012 (meno del 14%).
Sono alcuni dei dati emersi nella ricerca di Irpet e dell’Osservatorio economico e sociale della Provincia, voluta dalla Provincia di Prato che l’ha inserita nel patto per Prato Sicura. Le cento pagine della ricerca, che evidenziano il ruolo economico della comunità cinese nel distretto pratese, sono state presentate stamani a Palazzo Buonamici alla presenza delle categorie economiche e sociali e del presidente della Regione Rossi.
I ricercatori lasciano aperta la questione del reale ruolo della comunità cinese e soprattutto delle relazioni con quella pratese. “E’ del tutto evidente che relazioni più o meno dirette tra le due comunità esistono. E forse – suggeriscono i ricercatori – ciò può contribuire a spiegare come sia possibile che una crisi così profonda del distretto sia stata sopportata, almeno sino ad oggi, con contenute tensioni sociali”. La caduta del PIL registrata dai dati ufficiali trascurerebbe insomma una parte importante di economia sommersa, che fa capo soprattutto alle imprese cinesi.
La ricerca “Prato: il ruolo economico della comunità cinese” è stata presentata al pubblico questa mattina da Stefano Casini Benvenuti dell’IRPET, Gabi Dei Ottati dell’Università di Firenze e Piero Ganugi dell’Università di Parma. Alla tavola rotonda, moderata da Riccardo Staglianò del quotidiano La Repubblica hanno partecipato i presidenti di Cna Claudio Bettazzi e di Confartigianato Andrea Belli, il vice presidente della Camera di Commercio Lorenzo Guazzini, il presidente sezioni Maglifici e Confezioni dell’Unione industriale Paolo Crocetta, il segretario della Cisl Stefano Bellandi, l’assessore del Comune di Prato Giorgio Silli, di Montemurlo Mauro Lorenzini e di Carmignano Doriano Cirri, Junyi Bai di Associna e la sinologa Maria Omodeo di Cospe–Unifi.