“Caro Matteo, l’organizzazione giovanile ha accolto con grande entusiasmo la notizia della tua candidatura. Ormai l’opinione comune dipinge il politico come un personaggio che antepone i propri interessi personali al bene della sua comunità. La tua coraggiosa scelta, che ti ha portato a rinunciare al ruolo di deputato per affrontare la difficile corsa alla leadership della nostra città, ha dimostrato che in Italia ci sono ancora politici che si mettono a servizio dei propri concittadini, nonostante le difficoltà. Esprimendo il nostro pieno sostegno alla tua candidatura, vorremmo raccontarti la Prato che immaginiamo e quali, secondo noi, sono i principali obiettivi da raggiungere.
L’obiettivo del nostro Partito non deve essere solo quello di riconquistare un’amministrazione persa: la vera sfida è ridare speranza e vigore a una città messa in ginocchio da cinque anni di malgoverno della giunta Cenni. Noi ci saremo, staremo al tuo fianco per progettare e costruire insieme la Prato che vogliamo. Il mondo gira sempre più velocemente e Prato non può permettersi il lusso di congelarsi e chiudersi entro le sue mura. Coloro che ci hanno governato negli ultimi cinque anni questo non lo hanno capito: hanno preferito indossare le vesti ciceroniane tipiche di chi cerca di mantenere uno status quo che ormai non esiste più, spesso dimenticandosi che oggi i pratesi non sono solamente coloro che vantano un albero genealogico ben radicato sul terreno della nostra città. I pratesi sono anche due ragazzini con gli occhi a mandorla, che, tornando da scuola in autobus, zaino in spalla, discutono su chi sia il calciatore più forte tra El Shaarawi e Balotelli, con una “c” aspirata degna del nostro più vecchio compaesano.
Ecco quindi che entriamo in gioco noi giovani, che forse più di tutti abbiamo il sogno di vivere in una città vivace, dinamica, al passo con le grandi metropoli europee.
Per questo motivo, ormai da diverso tempo, abbiamo iniziato un lavoro di analisi e proposta politica che guardi al futuro della nostra generazione, lasciata spesso ai margini della vita sociale, culturale e politica della nostra città. Lo abbiamo fatto partendo dalla convinzione che una lungimirante politica di sviluppo debba investire innanzitutto sulla cultura e sul sapere. Dobbiamo diventare una delle città che più scommettono sulla formazione dei propri giovani, consentendoci di competere ai più alti livelli.
Ad esempio sulla scuola: il luogo che aiuta lo studente a crescere nella sua individualità, ma che, al tempo stesso, lo porta a diventare un cittadino che sappia vivere al meglio nella collettività, attraverso l’insegnamento di valori fondamentali come l’uguaglianza e la solidarietà. Non c’è altro luogo che possa dare tanto quanto la scuola; che possa fornire tutte le risposte; che possa aiutare a diventare onesti cittadini e a trovare la propria via. Non possiamo quindi sottovalutare l’importanza strategica dell’istruzione per la nostra città, dalla scuola dell’infanzia fino all’università. Ci immaginiamo una Prato che dia a ogni cittadino, indipendentemente dal ceto sociale, l’opportunità di formarsi, fornendogli tutti i mezzi necessari per concludere con successo il percorso di studi, e in questa direzione va la nostra proposta, che prevede l’istituzione di un servizio di ripetizioni gratuite attraverso i canali del servizio civile. Ci immaginiamo una Prato che, al tempo stesso, premi i più meritevoli e che risponda alle esigenze di quei giovani che non si accontentano di vivere in una città statica, ma che sentono l’esigenza di abbattere le frontiere e di affacciarsi in un mondo sempre più dinamico. Crediamo che la nostra proposta di inserire l’insegnamento della lingua cinese nei licei, promossa in consiglio provinciale insieme alla Federazione degli Studenti, sia stato un primo passo verso questo obiettivo.
Ma non ci sono solo gli studenti. Nella nostra città ci sono tanti giovani che sognano di trovare un lavoro, di aprire un’impresa o semplicemente di costruirsi una famiglia e un futuro. Ciò che prima era un solido diritto, adesso sembra essere diventato un sogno irrealizzabile, appannato da una fragile realtà che non riesce più a dare risposte a una generazione spaesata. Ci immaginiamo una Prato che adotti politiche sociali dinamiche, che garantiscano un supporto economico e sociale per le persone in difficoltà. Vorremmo una città che garantisca servizi essenziali tutto il giorno, ampliando gli orari dei trasporti pubblici, degli asili o delle scuole, così che tutti i lavoratori, anche quelli che lavorano fino a tardi, possano goderne.
Infine ci immaginiamo una Prato che sia realmente aperta. Al di là dei confini pratesi c’è una realtà che i cittadini, soprattutto i giovani, frequentano sempre di più, per motivazioni che vanno dallo studio al lavoro, fino al tempo libero. Per cinque anni ci hanno raccontato che Prato è una città unica. Lo pensiamo anche noi; ma non dobbiamo commettere lo stesso errore della giunta Cenni che ha trasformato una Prato così unica in una realtà separata, chiusa in una campana di vetro, con l’idea che fosse quella la strada migliore per ridare vigore culturale a una città complessa come la nostra. Noi invece vediamo nella Prato del futuro un mosaico di idee, di informazioni e di culture. Crediamo quindi che sia necessario aprire le frontiere della nostra città per facilitare ancora di più gli scambi all’interno dell’area metropolitana.
Sono ancora tante le idee, tanta è la voglia di cambiare per rendere la nostra Prato una città viva, dinamica e accogliente, al passo con i tempi. Vogliamo essere fautori, protagonisti di questo cambiamento, che solo il PD potà realizzare. Per questo, caro Matteo, staremo al tuo fianco in questa dura, ma bellissima, sfida”.
Giovani Democratici Prato
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