Un banale incidente in scooter lungo l’autostrada ha rischiato di trasformarsi in una esperienza tragica. E’ la storia di un noto allenatore di calcio pratese che lo scorso 2 gennaio è caduto in scooter all’altezza del casello autostradale Prato Est. Il mister si è rivolto alle cure del pronto soccorso del Nuovo Ospedale, ma da qui è cominciata una vera odissea, fatta di dimissioni affrettate, diagnosi sbagliata e dolori lancinanti. Ma andiamo con ordine. L’allenatore arriva al pronto soccorso avvertendo qualche piccolo dolore e dalla tac risulta la presenza di liquido interno fra reni e pancreas. Il tecnico viene messo in degenza veloce e nella tarda mattinata del 4 gennaio viene dimesso. Peccato però che al ritorno a casa l’allenatore comincia ad avvertire dolori lancinanti, che dopo appena tre ore dalle dimissioni lo costringono a chiamare un’ambulanza e a farsi riportare al pronto soccorso. “Qui – spiega – sono stato costretto a passarci ben 17 ore prima di essere ricoverato, visto che non c’erano letti disponibili. Alla fine mi hanno messo nel reparto di otorinolaringoiatria, anche se non era quello giusto per il mio caso. L’attesa è stata un incubo, nemmeno la morfina riusciva a calmare il dolore”.
Una volta ricoverato all’allenatore vengono rifatti gli esami e quella che inizialmente si pensava fosse un ciste era in realtà un maxi ematoma. “Mi hanno detto che la situazione era grave – spiega il tecnico – e che dovevo assolutamente riposare. All’inizio mi volevano operare d’urgenza, poi è arrivato un bravo medico che ha preso la situazione in mano e che è riuscito senza operazione a portarmi alle dimissioni dall’ospedale di ieri pomeriggio. Adesso devo stare in assoluto riposo, ma ho voluto raccontare questa storia perchè credo che sia giusto che tutti i pratesi sappiano quello che si sta vivendo al Nuovo Ospedale”.
Stefano De Biase
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