31 Gennaio 2014

Al Pino italiani e orientali festeggiano insieme il capodanno cinese con pizza, ravioli al vapore, Tai chi e canti bilingue


Cattolici italiani e cinesi insieme per festeggiare il tipico capodanno orientale. Le due comunità che si ritrovano all’Ascensione al Pino, quella parrocchiale e quella cinese, hanno deciso di vivere insieme questa tradizionale ricorrenza. Domenica 2 febbraio, dalle 16 alle 18, nel salone della parrocchia intitolato a Giovanni Paolo II in via Galcianese, si svolgerà un evento all’insegna dell’integrazione e della conoscenza reciproca.
«Il 31 gennaio, quest’anno, è il giorno del calendario cinese che sancisce il passaggio tra vecchio e nuovo anno», spiega Lien, già mediatrice linguistica per la Caritas diocesana e tra i promotori dell’evento, «e ci piaceva molto l’idea non solo di invitare alla festa i nostri fratelli italiani ma di organizzarla insieme».
Gli italiani hanno accettato di buon grado la proposta e così è nata un’equipe mista italo-cinese che ha pensato alla preparazione della giornata.
Tutto sarà all’insegna dell’integrazione: a partire dal menu del pomeriggio, che prevede piatti tipici della tradizione orientale, come i ravioli al vapore o gli involtini primavera, accanto a pietanze di casa nostra come pizza, schiacciata e cenci, come vuole la tradizione del carnevale. Per intrattenere i presenti, ci saranno canti in mandarino e in italiano, una dimostrazione di Tai chi e un momento ludico che comparerà i due oroscopi, quello con i dodici segni tipici del nostro anno e quello annuale cinese; l’anno che verrà sarà sotto il segno del cavallo, mentre il 2013 era stato quello del serpente.
Momento conclusivo, intorno alle 18, quando dal piazzale della parrocchia del Pino – tempo permettendo – verranno fatte volare circa venti lanterne; ognuna con un piccolo pensiero legato alla base: preghiere per la pace, l’integrazione e l’unità. «Un bel momento d’integrazione in una parrocchia dove coabitano le due realtà», dice fra’ Francesco Brasa, della comunità Maria Madre dell’Incontro, che con le suore francescane del Santo Rosario è impegnata nell’apostolato dei migranti cinesi e tra gli organizzatori della festa. «L’appuntamento – aggiunge – si allarga a tutta la città: un momento di Chiesa che apre la ricchezza della parrocchia a tutti quelli che vogliono partecipare.

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