Dopo le lacrime della console che ha chiesto alla comunità “di osservare con rigore le leggi eliminando i rischi per la sicurezza dei lavoratori”, a prendere la parola è stata la vicepresidente della Provincia, Ambra Giorgi, la quale ha iniziato il discorso rivolgendosi al Governo affinché dia strumenti per perseguire anche i proprietari dei capannoni. “Letta crei un tavolo con gli enti locali”, ha aggiunto la vice presidente della Provincia, che ha aggiunto: “Assieme agli imprenditori cinesi che sfruttano i connazionali, devono pagare anche i proprietari dei capannoni e i professionisti che offrono le loro furbe consulenze”. Giorgi si è poi associata al sindaco nel chiedere a Roma rinforzi al personale ispettivo, ma anche risorse per le politiche di integrazione ed emersione alla legalità.
Nel suo intervento, il governatore della Toscana Enrico Rossi, ha fatto presente che c’è un altro volto della realtà cinese rappresentato da aziende che “danno ricchezza lavorando nel rispetto della legalità”.
Il sindaco Cenni ha letto il messaggio ricevuto poco prima dal presidente del Consiglio Enrico Letta. “Condivido le tue parole – ha scritto il premier al sindaco – una giornata di lutto può essere inadeguata senza azioni concrete che evitino che simili episodi possano ripetersi”. Il primo cittadino ha ribadito l’appello al governo per ottenere interventi strutturali e rinforzi agli organici: “Questa città deve tornare alla normalità – ha detto Cenni – e non bastano enunciazioni. E’ intollerabile che Procura e Tribunale di Prato abbiano la metà degli organici di Grosseto; non capisco perchè la nostra Questura sia di rango inferiore a quelle di Pisa e Livorno. Deve essere rispettata la dignità della terza città del centro Italia”.
Cenni si è poi rivolto al console cinese: “Mi ha molto colpito la sua commozione e la manifestazione di ieri che ha convinto mille cinesi ad uscire allo scoperto. Con l’ambasciatore cinese abbiamo parlato molto fin dal 2009 e i nostri controlli venivano interpretati come blitz; successivamente siamo stati invitati a continuare i controlli, ma credo che l’unico vero atto di cambiamento sia stata la manifestazione di ieri. Adesso mi aspetto molto di più dall’ambasciata e dal consolato cinese, affinchè collabori a porre fine a questo sistema di illegalità”. Al termine della seduta tutti i consiglieri, la giunta e i rappresentanti istituzionali presenti sono confluiti in piazza San Domenico nel corteo organizzato da Cgil, Cisl e Uil e partito da via Pistoiese per andare a deporre una corona di fiori a nome della città di Prato presso il monumento ai Caduti sul Lavoro in Piazza Cardinale Niccolò.
Guarda il video con gli interventi del sindaco Cenni e la commozione della console cinese.
Guarda il video con gli interventi della vicepresidente della Provincia Ambra Giorgi, del presidente della Regione Enrico Rossi e del vescovo Franco Agostinelli.