L’associazione di commercianti Ali mostra preoccupazione sul fronte del pagamento della Tares e del tardivo arrivo dei bollettini nelle case dei pratesi. Ecco l’intervento integrale.
“La scadenza della Tares è stata prevista per il 16 dicembre 2013, tuttavia non a tutti i cittadini e aziende interessate al pagamento è stato recapitato per tempo l’avviso con gli importi da versare. I regolamenti prevedono, in caso di tardivo versamento, una sanzione addirittura pari al 30% dell’imposta oltre agli interessi legali. La risposta dell’Asm e dei Comuni è salomonica: i regolamenti prevedono che in ogni caso le rate si considerano validamente pagate quando il versamento viene effettuato entro 20 giorni dal ricevimento dell’avviso corrispondente, peccato che gli avvisi di pagamento vengano recapitati per posta ordinaria, pertanto nessun cittadino od azienda potrà mai dimostrare che ha ricevuto in ritardo l’avviso rispettando i “20 giorni di comporto. Dal Comune di Prato dicono di stare tranquilli, perchè loro sanno quando le lettere sono state recapitate e non si permetterebbero mai di richiedere una sanzione ai cittadini sapendo di essere in difetto. Peccato però, che il cittadino non abbia alcun strumento a sua tutela e difesa, ma si debba fidare ciecamente del Comune e del comportamento dell’operatore della società di recapito postale, che da solo ha compilato un modello riportando una data di consegna (giusta o sbagliata che sia) ma che comunque nessuno potrà mai confutare. Questo modus operandi espone i cittadini e le imprese al rischio di possibili sanzioni (non dipendenti assolutamente da loro, ma dal ritardo dell’invio e del recapito degli avvisi). Ai cittadini viene chiesto un atto di fede nel comportamento corretto del Comune, ma non è questo che ci preoccupa, noi confidiamo nel fatto che gli enti si comportino correttamente, ma gli errori (anche quelli umani) purtroppo non possono essere esclusi a priori ed allora è compito delle istituzioni mettere a disposizione dei cittadini gli strumenti per far valere i loro diritti. Chiediamo quindi che i Comuni della nostra provincia si attivino per emanare una proroga ufficiale in tal senso, come già hanno fatto molti altri comuni italiani, questo sì metterebbe i cittadini e le imprese al riparo di ogni contestazione futura, dando certezza nel diritto di tutti”.