7 Dicembre 2013

Successo per Gran Prato al Buonamici, domani si replica‏


A palazzo Buonamici tanta gente per scoprire i segreti del pane e dei dolci Gran Prato oggi pomeriggio. Oltre a dimostrare la consueta passione per la bozza e i suoi segreti, i pratesi hanno apprezzato la vetrina della filiera corta e dei tanti prodotti abbinati al pane dalla creatività dei produttori. Affollato anche lo show cooking della blogger Stefania Storia, che ha lavorato e preparato il pane utilizzando solo lievito madre, farina e acqua, coadiuvata da Marco Bardazzi del Molino Bardazzi.
Domani si replica dalle 15,30 alle 19, sempre a palazzo Buonamici, con la mostra mercato, le degustazioni e un altro show cooking. Questa volta protagonista sarà il dolce Prato, i suoi segreti saranno svelati dal pasticcere Massimo Peruzzi. Ingresso libero, degustazioni 2 euro, l’incasso sarà interamente devoluto alla Lilt – Lega italiana per la lotta contro i tumori di Prato.
Prosegue anche la mostra del fotografo pratese Andrea Bardazzi, che conduce i visitatori alla scoperta delle tradizioni fornaie locali e li proietta direttamente sui campi, nei mulini e nei laboratori di produzione. Sarà possibile conoscere gli antichi strumenti della panificazione (della collezione Ernesto Franchi, conservati nel museo “Casa di Zela” nell’area protetta de La Querciola) e ascoltare dalla voce dei fornai, degli agricoltori e dei pasticceri, la storia di GranPrato.
GranPrato è un progetto di filiera cerealicola corta per la produzione e commercializzazione di farina, pane e derivati da grano coltivato nel territorio di Prato. Nato nel 2011su iniziativa del Parco agricolo di Prato, con il sostegno Cia di Prato, Coldiretti Firenze-Prato, Confartigianato Imprese Prato, Provincia di Prato e i Comuni di Montemurlo, Vernio e Prato, l’Associazione GranPrato raccoglie a oggi circa una ventina tra agricoltori, mugnai, fornai, pasticceri e rivenditori che hanno deciso di mettersi a disposizione di un obiettivo ambizioso: valorizzare l’economia locale e le sue eccellenze e che, giorno dopo giorno, lo fanno nel rispetto dell’ambiente – riducendo l’impatto ambientale con la filiera corta – e del lavoro, garantendo ai produttori un equo compenso.
Un “patto di filiera” ferreo che impegna i membri al rispetto dei disciplinari di coltivazione e panificazione che impongono la riduzione degli apporti chimici, l’orientamento al biologico e la conservazione delle caratteristiche del grano originario, e che promuovono l’impiego di lieviti madre e lievitazione naturale.