Di proposte in questi giorni se ne sono sentite tante per risolvere la questione dell’illegalità economica cinese. Ma l’idea lanciata ieri dal governatore della Toscana, Enrico Rossi (e riportata stamani nell’edizione cartacea del quotidiano Il Tirreno) per facilitare l’integrazione della comunità orientale in Italia e in particolare a Prato, è quella che sicuramente farà discutere più di tutti. Il progetto di fondo, concordato ieri in un incontro segreto con le associazioni dei cinesi che si battono per l’integrazione a Prato, è quello di dare automaticamente la cittadinanza italiana a tutti gli orientali che arrivano nel nostro territorio nazionale. “Se i cinesi diventano cittadini di Prato – spiega Rossi – allora si sentiranno protetti e motivati ad investire nella città”.
Rossi viaggia sulla stessa lunghezza d’onda del ministro per l’integrazione Cecile Kyenge con la quale vuole aprire un tavolo di concertazione per riconoscere i diritti di cittadinanza agli immigrati. “Solo facendoli sentire dei veri pratesi – prosegue Rossi – i cinesi si rendono partecipi e responsabili della vita della città”.
Per questa proposta di cittadinanza il governatore Rossi si è ispirato direttamente all’Antica Roma e più in particolare all’imperatore Tiberio che propose la cittadinanza per i popoli alleati con i romani. “Per risolvere il problema di Prato – conclude Rossi – bisogna fare come i romani”.
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