4 Dicembre 2013

Più di mille fiaccole nel luogo della strage di via Toscana. Parla la sorella di una delle vittime


Fiaccole e fiori per commemorare le vittime che hanno perso la vita nel rogo scoppiato nella fabbrica-dormitorio di via Toscana. Qualcuno è semplicemente lì, senza niente in mano, perché ha voluto esserci, in segno di solidarietà nei confronti di una comunità che ieri sera, dalle 19, si è unita in un abbraccio simbolico di fronte alla porta della fabbrica dove sono state appese le foto con i volti dei sette operai divorati dalle fiamme all’alba di domenica: cinque uomini e due donne, che ora hanno finalmente un nome.  Per terra centinaia di candele e mazzi di fiori posati da connazionali e italiani perché “La morte non ha colore”, recita la scritta sopra le fotografie attaccate al portone. Nel luogo della strage, davanti al capannone della ditta distrutta, almeno un migliaio di persone si sono riunite partecipando alla fiaccolata organizzata dall’associazione di Amicizia dei cinesi di Prato, insieme ad altre e allo Spazio Compost, per non dimenticare. Prima di osservare un minuto di silenzio, l’imprenditore Gabriele Zheng, legge un messaggio nel quale chiede alla propria comunità di «prendersi la responsabilità e cambiare l’atteggiamento autonomamente per arrivare al rispetto delle regole» dichiarando che «i cinesi immigrati a Prato desiderano attivamente integrarsi nella comunità italiana e insieme agli italiani creare una società più armoniosa». Parole dette e interpretate come un segnale di apertura inedito che non ha lasciato indifferente nessuno. La manifestazione va avanti per oltre un’ora accompagnata da un sottofondo continuo di canti e preghiere, mentre una donna che non regge alla commozione quasi sviene per il dolore e scoppia a piangere. In mezzo alla folla c’è anche la sorella di una delle vittime della strage: se ne sta in disparte con gli occhi velati di lacrime. «Non ci vedevamo spesso perché io vivo a Torino, lei, invece, era arrivata in Italia da poco – racconta – appena l’ho saputo sono venuta qui, ma non me l’hanno fatta ancora vedere; mi cognato però mi ha mostrato la sua collana che ho riconosciuto subito. Adesso il dolore è tanto». Al corteo prendono parte cittadini cinesi e italiani uniti da una tragedia che ha colpito tutta la società. Presenti anche le istituzioni, rappresentate dall’assessore comunale alla cultura Anna Beltrame, l’assessore all’integrazione Giorgio Silli, l’assessore regionale al lavoro Gianfranco Simoncini, la console cinese a Firenze e la vicepresidente della provincia di Prato Ambra Giorgi. Tra gli altri, anche il consigliere regionale Fabrizio Mattei, rappresentanti delle principali organizzazioni sindacali,  il presidente del consiglio comunale Andrea Amerini e il segretario provinciale del Pd Gabriele Bosi e molti altri.