11 Dicembre 2013

Nuovo ospedale, la protesta degli infermieri: “Posti letto insufficienti e assistenza ai pazienti diminuita”


Livelli di assistenza infermieristica diminuiti. Posti letto che in alcuni casi si sono già rivelati insufficienti. Servizi territoriali ancora inadeguati. Dopo la bocciatura da parte dei medici (LEGGI L’ARTICOLO), anche infermieri e operatori socio-sanitari denunciano le carenze del nuovo ospedale di Prato. Oggi, dalle 11 alle 15, all’ingresso del nosocomio a Galciana si è svolto un sit in promosso dai sindacati confederali e dalla Rsa, per chiedere una migliore organizzazione del lavoro, il rispetto dei diritti contrattuali, e la stabilizzazione dei 130 precari. I settori maggiormente in sofferenza – spiegano i lavoratori – sono le medicine polispecialistiche, dove è stato diminuito il numero di infermieri. “Nel vecchio ospedale, nei corrispondenti reparti di medicina I, II e III c’era un infermiere ogni dieci pazienti, mentre adesso il rapporto è di uno a 14” raccontano gli addetti.
“Spesso veniamo richiamati in servizio perchè c’è bisogno – racconta un’altra infermiera -. Non c’è una programmazione degli orari di lavoro adeguata e molti di noi hanno accumulato dai 40 agli 80 giorni di ferie, che non si riesce a smaltire. Eppure ogni volta che scadono i contratti, parecchi non vengono rinnovati”.

Posti letto insufficienti – Contestato anche il nuovo modello assistenziale per intensità di cura. “Dovrebbe essere il personale a ruotare intorno al paziente, ma funziona tutto come prima – spiega un’altra infermiera, Cinzia Compiani -. Chi è ricoverato deve spostarsi per fare esami ed accertamenti. E anche la posta pneumatica funziona solo per il laboratorio analisi. Medicinali, referti e altro materiale deve essere ancora trasportato a mano”.
“Nel nuovo sistema le degenze ospedaliere dovrebbero essere più brevi e dovrebbe essere potenziato il territorio – aggiunge l’operatore sociosanitario Sandro Guarducci, della Cgil -. E invece i servizi territoriali non sono stati rafforzati e già in un paio di occasioni, venti giorni fa, il nuovo ospedale era pieno. E’ chiaro che ci si organizza per favorire le dimissioni, con il rischio tuttavia di farle prima del momento e di ritrovarsi il paziente dopo due giorni al pronto soccorso e doverlo ricoverare di nuovo, con disagi per i cittadini, aggravio di costi e lavoro per gli operatori. Siamo preoccupati perchè ci avviciniamo al periodo di picco influenzale e il nuovo ospedale è più rigido del vecchio: più di due letti a stanza non possiamo metterli”.

Durante il sit-in i sindacati hanno promosso un a raccolta firme a sostegno delle proprie rivendicazioni. Tra i firmatari c’è anche il vicesindaco Goffredo Borchi, che stamani è andato ad ascoltare le istanze dei lavoratori assieme al presidente del consiglio comunale Andrea Amerini e il consigliere degli Indipendenti per Prato Luciano Gestri.
Dopo la decisione di organizzare la protesta, ai sindacati è pervenuta una lettera della direzione della Asl per sospendere il primo incontro del tavolo di programmazione socio-sanitaria a livello provinciale, previsto per lunedi prossimo. “Ci sembra una rivendicazione impropria – commentano Massimo Rasile e Massimo Cataldo di Cgil e Cisl -. Noi stiamo facendo richieste sul fronte dell’organizzazione del lavoro e sui livelli di personale. Il tavolo era invece convocato per discutere di temi generali, assieme alla conferenza dei sindaci”.

Dario Zona

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