8 Dicembre 2013

Veglia di preghiera per morti al Macrolotto, il vescovo Agostinelli: “Mai più tragedie da addebitarsi all’egoismo in nome del denaro” – Foto


“È opportuno che si proceda a una revisione dell’accaduto, perché non si ripetano fatti così sconvolgenti da addebitarsi non solo alla fatalità, ma soprattutto all’egoismo di tanta gente, che non si ferma di fronte a nulla in nome del denaro, assunto come nuovo idolo a cui tutto si deve sacrificare”: tuonano forti le parole della lettera che il vescovo di Prato, Franco Agostinelli, ha fatto leggere al vicario episcopale per l’immigrazione, mons. Santino Brunetti, durante la veglia di preghiera organizzata dalla diocesi per oggi alla parrocchia dell’Ascensione in ricordo dei sette operai morti nel rogo della scorsa domenica al Macrolotto. Dopo la consueta messa in cinese delle 15:30, italiani e orientali si sono uniti per pregare insieme e ricordare le vittime dell’incendio di via Toscana; era presente in prima fila anche il marito di una delle due donne decedute nel capannone, che ha ricevuto l’applauso di tutti  i presenti non appena è stato presentato da don Francesco Saverio Wang, cappellano della comunità cattolica orientale. “In questi giorni – continuano le righe del presule, lette dall’altare da mons. Brunetti – abbiamo ascoltato tante affermazioni di principio, ma poi domani è un altro giorno e gli interessi di parte riprenderanno il sopravvento, lasciando soli i familiari delle vittime a piangere i loro cari. Noi vogliamo affermare il nostro disappunto  e vogliamo impegnarci”; “Le comunità pratese e cinese – sono ancora  le parole del vescovo – devono riuscire a pensare a un futuro insieme, per raggiungere gli stessi obiettivi e gli stessi ideali. Molti amici cinesi hanno già scelto Prato come paese definitivo in cui vivere: vogliamo considerarli come un’opportunità per costruire la società del futuro”. Attraverso queste parole, come ha ricordato anche mons. Santino Brunetti leggendo la lettera, la Chiesa pratese tende la mano per la libertà e la giustizia di tutti. Un pensiero che è stato raccolto dai circa cento partecipanti di questo pomeriggio, che si sono raccolti per un momento di preghiera e di ricordo, con la speranza che una tragedia come quella di sette giorni fa non debba accadere di nuovo.