“Mi ha mortificato sentire dire che i nostri blitz erano atti da nazisti. Io credo che i veri nazisti siano i cinesi che sfruttano i loro connazionali operai. E proprio a queste migliaia di persone che dormono nei loculi bisogna dare una risposta concreta perchè questa situazione è inaccettabile. Per questo sono favorevole all’idea di ricavare volumi abitavi accanto ai capannoni produttivi”. Un po’ a sorpresa il sindaco Cenni appoggia la proposta del vice presidente della Cna, Wang Li Ping (Leggi l’articolo) che aveva espresso la necessità di costruire 1500 alloggi al Macrolotto per non fare dormire gli operai cinesi nelle fabbriche. Certo i distinguo non sono pochi, ma comunque l’apertura è netta ed è arrivata nel corso della conferenza stampa di fine anno. “E’ una sfida urbanistica – dice il sindaco – Se ci sono ambienti produttivi che in parte possono essere trasformati in case, con tutti gli standard di sicurezza e le necessarie vie di fuga allora non ci dobbiamo fare frenare da permessi o regolamenti edilizi. Certo la conformazione dei nostri macrolotti non è stata pensata per ospitare simili strutture, ma d’altronde siamo di fronte ad un problema che senza risposte concrete difficilmente verrà risolto. E non possiamo certo aspettare una nuova tragedia”. Cenni però non risparmia un attacco alla Regione. “Serve una forte presa di coscienza da parte della giunta Rossi – prosegue il primo cittadino – perchè non può chiederci di fare costruire le case per i cinesi e poi vincolarci 700 ettari di terreno che potrebbero ospitare i nuovi insediamenti produttivi, liberando ad esempio il Macrolotto Zero”. Poi l’affondo verso il governo cinese. “Non ci può essere un paese così grande come la Cina – conclude – che di fronte a tutto ciò che succede a Prato chiude gli occhi, si nasconde e fa finta di niente. La verità è che non c’è città in Europa che ha subito più disagi di Prato per colpa dell’arrivo di una simile mole migratoria. E’ l’unico vero lavoro preventivo è stato fatto grazie all’impegno incredibile della municipale”.
Nel tardo pomeriggio sull’argomento il sindaco con una nota ha ulteriormente precisato. “La soluzione al problema abitativo non può che essere una risposta complessiva e valida per tutti i cittadini. E’ su questo punto che tutti ci dobbiamo ritenere impegnati perché il problema non può essere evocato senza trovare una soluzione che non deve determini privilegi di sorta e che valga al tempo stesso per tutti. Ed è un problema così complesso per il quale non possono bastare annunci di probabili soluzioni urbanistiche. Deve essere di contro affrontato a 360 gradi”.
Stefano De Biase
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