In attesa che la Camera inserisca la norma per Prato che prevede di fare tornare sul territorio parte dei soldi confiscati alle organizzazioni criminali presenti nel distretto parallelo (Leggi l’articolo), l’europarlamentare Claudio Morganti scrive una lettera indirizzata al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, chiedendo di prevedere la confisca dell’immobile e la responsabilità del titolare qualora fossero riscontrati abusi edilizi all’interno del capannone. Soluzione già prevista in passato quando c’era Roberto Maroni come ministero dell’Interno ma poi bocciata dalla presidenza della Repubblica. Ecco la lettera.
“Le scrivo dopo la tragedia che ha interessato la mia città, Prato: la morte dei sette cinesi rimasti intrappolati all’interno della fabbrica dove lavoravano, mangiavano e dormivano. Dopo tale tragedia Le sarà tornato in mente la cosiddetta “norma Prato”, fortemente da me voluta, inserita nel secondo decreto sicurezza dall’allora ministro dell’Interno, Roberto Maroni, che in fase di firma fu inspiegabilmente depennata. La “norma Prato” prevedeva la confisca dell’immobile e la responsabilità del titolare, qualora fossero stati riscontrati abusi edilizi all’interno del magazzino stesso. In questo modo, oltre ad obbligare il titolare a fare eventuali controlli periodici per evitare gli abusi, si sarebbe potuto eliminare molta dell’illegalità nel distretto parallelo cinese. Adesso, mi auguro che si possa rendere conto che se tale norma fosse stata in vigore avremmo probabilmente evitato sette vittime. Ai tempi, non ebbi la certezza di chi sia stato a cancellare effettivamente quella parte di decreto, ma è vero anche che Lei in questo momento non può esimersi dalle responsabilità. Mi sarei aspettato nel Suo intervento un mea culpa, anziché le classiche affermazioni “che bisogna e si deve”. Il bisogna e si deve lo doveva fare Lei a suo tempo, quando della “norma Prato” si parlava nelle sedi romane. Adesso, mi auguro che la perdita di queste vite umane La impegni finalmente, per quanto sia nei Suoi poteri, a produrre una norma ad hoc simile a quella originaria per evitare altri morti innocenti. Oggi più che mai non servono chiacchiere, ma fatti concreti che possano tutelare tutti”.
Claudio Morganti
Europarlamentare Eld
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