31 Dicembre 2013

La Cap considera il 31 dicembre festivo: meno corse, bus stracolmi e nessuna comunicazione alle fermate


Il presidente del comitato per la riqualificazione del Soccorso, Filippo Bonanni, lamenta un episodio di disservizio da parte della CAP. “Mia moglie lavora a Firenze e per spostarsi utilizza il servizio extraurbano di CAP. Stamani ha avuto la brutta sorpresa di scoprire che CAP aveva deciso di considerare la giornata di oggi come festiva, facendo quindi passare un autobus ogni ora – scrive Bonanni – Come al solito questa decisione è stata accompagnata da una scarsa campagna di comunicazione: un avviso sul sito sotto la voce “Novità sul servizio” ma nessun avviso alle fermate che avrebbe permesso anche a chi prende l’autobus saltuariamente di apprendere la “novità” (scarsità testimoniata dal numero di persone che come lei erano ad aspettare l’autobus delle 07.35 quando il primo a passare sarebbe stato quello delle 08.05). Abbiamo subito contattato il numero verde della Regione Toscana per denunciare il disservizio e ci hanno confermato l’assoluta inadeguatezza della comunicazione messa in campo da CAP – prosegue Bonanni – D’altro canto dalla biglietteria CAP (al numero dell’URP oggi non risponde nessuno) ci hanno detto che la scelta di trattare il 31/12 come festivo è dovuta a precise direttive comunali e regionali, ed essendo le tratte di proprietà del Comune e della Regione l’azienda non può che adeguarsi così come farebbe un dipendente con le direttive date dal suo titolare. Come riprova dell’assoluta inadeguatezza di queste scelte basta dire che già alla fermata del Soccorso il numero di persone in piedi superava quello massimo previsto dalla legge (e riportato su apposita targhetta visibile sopra il parabrezza), in via Ferraris due controllori evitavano di salire e l’autista telefonava in centrale chiedendo un nuovo automezzo perché non poteva caricare altre persone ma alla Questura era costretto a farle salire visto l’evidente diniego dalla sede all’invio di un nuovo autoveicolo. Considerato che l’autobus percorre un lungo tratto autostradale, già avere una sola persona in piedi è altamente rischioso e pianificare il servizio in modo che in un giorno lavorativo siano dimezzati gli autoveicoli è criminale. Infine, anche se le colpe sulla scarsità di corse di oggi possono non essere solo di CAP, a loro va contestato l’assoluto disinteresse verso i propri clienti. Un tipico atteggiamento da monopolista” conclude Bonanni.