“Le dichiarazione di Enrico Rossi, secondo il quale dovremmo dare la cittadinanza italiana a tutti i cinesi di Prato (Leggi l’articolo), dimostra se ce ne fosse ancora bisogno cosa accadrebbe se disgraziatamente alle prossime elezioni amministrative vincesse la sinistra. Ecco il baratro nel quale Rossi – nel nome un destino – vorrebbe farci piombare nuovamente. Lunedì all’indomani della tragedia del Macrolotto sembrava il più sceriffo di tutti. Inneggiava ai controlli, dopo averli guardati in malo modo per 4 anni, ben consapevole che la sua parte politica non aveva fatto niente per 20 anni e che questa giunta guidata dal Sindaco Roberto Cenni ha imposto una svolta, facendo fare in 4 anni 7 volte quello era stato fatto fare nei 20 anni precedenti. L’illegalità non può essere combattuta con la cittadinanza perché larga parte delle migliaia di lavoratori in nero presenti a Prato hanno un regolare permesso di soggiorno. Secondo Rossi, in virtù della cittadinanza italiana da lui proposta non dormirebbero più nei capannoni e non lavorerebbero più al nero?
Oggi il governatore se ne esce con questa castroneria e dichiara apertamente la volontà politica di una parte che, per il bene di Prato, è fondamentale resti ancora a lungo all’opposizione a meditare sui danni fatti a questo nostro territorio”.
Aldo Milone, assessore alla sicurezza Comune di Prato
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