Dopo l’appello del vicepresidente di Cna, Wan Li Ping, sulla necessità di costruire 1500 alloggi per gli operai cinesi di Prato (Leggi l’articolo), arriva la netta replica con conseguente bocciatura dell’assessore all’immigrazione del Comune, Giorgio Silli. Ecco l’intervento integrale.
“Mi trovo, mio malgrado, a dover nuovamente intervenire sulla questione cinese in citta’ e a doverlo fare in maniera netta e senza giri di parole. Penso che la foga del momento, la voglia e la necessita’ di fare affermazioni o dichiarazioni sulla comunita’ cinese, stia portando tutti fuori strada. Abbiamo assistito proprio ieri a esternazioni del presidente Rossi che non avevano nessun senso istituzionale o politico. Oggi leggo della proposta del vice presidente della CNA di costruire 1500 alloggi, quindi di cementificare un’intera area al fine di alloggiare in maniera salubre tutti quei cittadini cinesi che vivono nelle fabbriche. Di primo acchito sembrerebbe una nobile proposta ma mi sembra che, per usare un modo di dire pratese , ‘’ci si voglia togliere la sete col prosciutto’’. E’ come se tutti gli addetti ai lavori non si siano resi conto che chi ci osserva dall’esterno chiede solo una cosa: normalita’. Basterebbe che tutti osservassimo le nostre leggi. Tutti i migranti devono essere sullo stesso piano; alla base di tutto vi e’ il titolo di soggiorno, regolare. Poi si puo’ parlare di altro. Ma come si puo’ pretendere di risolvere il problema creandone di altri ben piu’ complessi ? Il migrante clandestino o irregolare non ha titolo per restare sul nostro territorio dunque la legge non contempla ne puo’ permettere che si costruiscano case per migranti clandestini. Mi sembra che sia la proposta di Rossi che quella di Li Ping siano non solo inattuabili ma assolutamente discriminanti nei confronti dei migranti non cinesi e degli italiani tutti. Cosi’ facendo non faremmo altro che aumentarne la ghettizzazione impendendo, ai pochi regolari del caso, il normale e fisiologico percorso di integrazione. Il problema non sono le case….il problema e’ chi dovrebbe affittare o comprare queste case. Ricordo a tutti che in questo momento, nella provincia di Prato vi sono migliaia di alloggi sfitti o invenduti. Sarebbe sufficiente che il migrante avesse un titolo di soggiorno per averne accesso. La soluzione e’ alla portata di tutti, si chiama legge, regole ed integrazione, non andiamo a cercare quello che non esiste”.
Giorgio Silli
Assessore immigrazione comune di Prato