13 Novembre 2013

Treni, Rossi scrive a Governo e parlamentari: “Così si trovano risorse per i regionali”


Due lettere, una al ministro ai trasporti Maurizio Lupi ed una ai parlamentari toscani, entrambe scritte dal presidente della Toscana Enrico Rossi per proporre a Governo e Parlamento una soluzione concreta per la costante mancanza di fondi a sostegno del trasporto ferroviario regionale.
Intervenire subito, secondo Rossi, sarebbe possibile anche solo attuando quanto già previsto dalla normativa statale, in un decreto del 2001. Il Dl 98/2011, infatti, stabilisce per i gestori dei servizi di alta velocità il pagamento di un canone che, se davvero applicato, potrebbe risolvere il problema del finanziamento dei treni Intercity e, se incrementato con una parte degli utili di Trenitalia, potrebbe aiutare a risolvere buona parte dei disagi che oggi pesano sul sistema ferroviario regionale.
“Gentile Ministro – scrive Rossi a Lupi – lo stato in cui versa il servizio ferroviario regionale non le è certo ignoto. Lo sforzo prodotto per ricostruire, dopo i pesanti tagli operati nel 2010, il Fondo Nazionale dei Trasporti, seppure importante, non ha consentito il completo recupero dei precedenti trasferimenti destinati, in particolare, proprio al servizio ferroviario regionale. A ciò si aggiunge la pluriennale assenza di investimenti per il rinnovo del materiale rotabile che, nonostante lo sforzo a tal fine prodotto delle Regioni (la Toscana ha stimolato e cofinanziato nei contratti di servizio circa 700 milioni di euro), presenta gravi carenze con esiti negativi per la regolare e puntuale gestione del servizio”.
“Occorre proseguire nello sforzo di razionalizzazione ed efficientamento del servizio – prosegue Rossi – ma si pone un ineludibile tema risorse, che non consente di lasciare inattive politiche che il Parlamento ha stabilito come opportune e necessarie”. E a questo proposito il Presidente della Toscana ricorda che con il Dl 98/2011 è stata prevista l’introduzione di un “sovrapprezzo al canone dovuto per l’esercizio dei servizi di passeggeri a media e lunga percorrenza per la parte espletata su linee ad alta velocità”.
“Una previsione – scrive ancora Rossi – che ancora oggi, a due anni di distanza, attende il previsto decreto attuativo del Ministro delle Infrastrutture, e che invece chiuderebbe una volta per tutte la difficoltà a mantenere in servizio i treni IC che ogni anno, alla scadenza dell’orario annuale, puntualmente si ripresenta”.
“Questo decreto – conclude il presidente – dovrebbe indurre una riflessione sulla possibilità di estenderne gli effetti all’intero servizio di trasporto pubblico ferroviario. Queste risorse, se unite ad una quota degli utili realizzati da Trenitalia, possono costituire una risposta concreta in grado di superare i limiti sopra richiamati, innescare (grazie alla garanzia che darebbero per il rinnovo dei rotabili) un virtuoso processo di liberalizzazione del mercato e migliorare il servizi offerto ai nostri cittadini”.
Ai parlamentari, invece, Rossi ricorda che “il trasporto ferroviario regionale è una priorità nelle strategie trasportistiche del nostro Paese” e che “è sotto gli occhi di tutti la sproporzione di risorse pubbliche che investiamo fra l’Alta Velocità ferroviaria (che ha beneficiato di oltre 90 miliardi di euro di investimenti pubblici per un numero di passeggeri che, seppure in crescita, arriva alle 40 mila unità) e il sistema ferroviario locale (che invece è stato oggetto di significativi tagli ministeriali nel corso degli ultimi anni, pur servendo – male, purtroppo – oltre 3 milioni di passeggeri l’anno)”.
“Non si può più tollerare un simile squilibrio – ha aggiunto – quando riflettiamo da un lato sulla riduzione di 70 milioni di euro dei costi dell’uso della infrastruttura ferroviaria da parte di utilizzatori quali NTV e, dall’altro sugli utili che Ferrovie dello Stato ha realizzato nell’esercizio 2012 pari a 380 milioni di euro”.
“A me pare necessario – scrive Rossi sollecitando un impegno di senatori e deputati su questo tema – impiegare l’intera cifra pari agli utili 2012 per investimenti sulla rete ferroviaria regionale, che presenta tratti ancora a binario unico e quindi totalmente inadeguata a fornire servizi efficienti ai viaggiatori. Penso che sia possibile far valere con forza questo indirizzo nei riguardi del Governo e vi chiedo, se condividete questa proposta, di farlo in modo rapido e deciso”.
Infine anche agli eletti di Camera e Senato ricorda il ritardo nell’applicazione del Dl 98/2011 e li sollecita ad intervenire “Credo che appartenga alle prerogative dei parlamentari della Repubblica richiamare il Governo all’attuazione delle leggi dello Stato e per questo vi chiedo di fare quanto in vostro potere perché il Governo venga concretamente sensibilizzato a questo impegno”.
“Queste semplici eppure decisive iniziative – conclude Rossi – contribuirebbero a fare del trasporto regionale su rotaia una grande questione nazionale di ammodernamento del nostro Paese e, al contempo, un impegno concreto per dare attuazione al diritto sociale alla mobilità che pure rientra fra diritti fondamentali della persona e trova più di un riferimento nella nostra Costituzione”.