“Basta con le mostre di merda al Museo Pecci. Se vuole rilanciarsi il centro di arte contemporanea pratese deve puntare su artisti che non trovano spazio negli altri musei, come Jenny Saville, Antonio López García, Andrew Wyeth. Il Pecci cerca un direttore? Sono pronto a fare il Papa, oppure il duce del Museo Pecci. E il nuovo direttore deve essere trisessuale…”
Un vulcanico Vittorio Sgarbi è tornato a Prato per visitare il museo del Tessuto e la mostra di Andrea Martinelli. Il noto critico d’arte, che si è intrattenuto per un breve colloquio con il sindaco Cenni, aveva già visitato nelle scorse settimane la mostra “Da Donatello a Lippi”. “Le opere più belle esposte sono di Paolo Uccello, ma nel titolo della mostra non è citato – ha detto Sgarbi -.Si vede che l’Uccello non può essere nominato. Da Berlusconi in avanti non si parla più dell’Uccello…”.
Sulla Prato che sta scoprendo una vocazione turistica, Sgarbi è scettico: “Il turismo è la iattura dell’umanità. Ci vuole la consapevolezza di persone che vogliono sentire Prato come se fosse la loro città, per esempio Chinatown… I migliori pratesi sono i cinesi, che vivono Prato come casa loro, come se fossero a Shangai”.
Guarda l’intervista-show integrale a Vittorio Sgarbi.
Dario Zona
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