16 Novembre 2013

Polemica fra Milone e Cavicchi sul servizio di Piazza Pulita. Gli industriali: “Visione estremizzata”. L’assessore: “Atteggiamento incomprensibile”


E’ polemica fra il presidente dell’Unione Industriale Andrea Cavicchi e l’assessore alla sicurezza Aldo Milone sulla visione della città emersa dal servizio andato in onda su La7, nel corso della trasmissione Piazza Pulita, incentrato sul distretto parallelo (Leggi l’articolo). Prima arriva la nota di Cavicchi che spiega: “Dobbiamo porci il problema di un distretto che finisce nelle cronache più per i suoi problemi – scrive – a cominciare da quello dell’illegalità, che per i suoi punti di forza. Fermo restando che l’illegalità è uno dei principali problemi di Prato, dobbiamo evitare che se ne dia una rappresentazione estremizzata e superficiale. Idem per la questione immigrazione, che ha le sue ombre ma anche le sue luci. Esiste una Prato diversa da quella che troppo spesso emerge dai media che non conoscono il distretto in profondità; una Prato che produce eccellenza nelle fabbriche, nelle strutture culturali, nelle tante iniziative che nascono dai giovani, dalle associazioni, dalla scuola, dall’università, in una parola dalla sua cittadinanza più viva e vera. Come Unione siamo intenzionati a realizzare a breve iniziative che vadano in questa direzione: a richiamare, cioè, attenzione sul distretto senza distruggerne l’immagine. E’ questo che intendiamo fare e che faremo, nell’interesse di tutti noi”.
Su Facebook arriva immediata la replica dell’assessore Milone: “Ancora non riesco a comprendere – scrive – l’atteggiamento dell’Unione Industriale nella lotta all’illegalità che, tra l’altro, danneggia anche i suoi iscritti. Anch’io sono convinto che ci sono delle eccellenze nella nostra città da salvaguardare ed esportare. Però mi chiedo come le salviamo se non si combatte questo sistema fondato sull’illegalità. Il presidente Cavicchi si è mai chiesto perchè negli ultimi 20 anni si sono iscritti solo due imprenditori cinesi all’Unione Industriali. Sembra quasi che gli abbia dato fastidio la trasmissione televisiva di Piazzapulita. Eppure le aziende cinesi iscritte alla Camera di Commercio sono quasi 4.500”.