“No alla pista più lunga per l’aeroporto di Peretola, perchè sarebbe necessario riavviare tutte le procedure costitutive e valutative. Lo sviluppo dell’unica pista di atterraggio sia realizzato nel rispetto della sostenibilità territoriale e ambientale e della compatibilità con il progetto del parco della Piana e comunque non abbia una lunghezza superiore a 2 mila metri lineari”. E’ quanto affermato dall’assessore regionale alle infrastrutture, Vincenzo Ceccarelli, che ha così risposto in aula ad un’interrogazione del Pdl sullo sviluppo dello scalo fiorentino in seguito alle osservazioni di Enac. L’ente nazionale aviazione civile aveva chiesto che la lunghezza della pista convergente parallela fosse di almeno 2400 metri per consentire alle aeromobili di classe C di poter operare”. Enac aveva anche indicato che fossero “stralciate le previsioni del dato numerico relativo alla lunghezza della pista e delle limitazioni previste per le infrastrutture di supporto”.
Ceccarelli ha ricordato che il Pit assume il Parco della Piana quale elemento ordinatore e definisce prescrizioni per il progetto di qualificazione dell’aeroporto di Firenze, ponendo salvaguardie e condizioni. “Nella disciplina del masterplan – afferma l’assessore – si prevede che l’utilizzo della pista sia regolamentato per garantire la tutela degli insediamenti dagli inquinamenti acustico e atmosferico con utilizzo monodirezionale senza sorvolo di Firenze ed escludendo la pista di rullaggio”. “La lunghezza della pista – ha aggiunto l’assessore – è stata oggetto di uno studio presentato da Enac, l’opzione in oggetto eè stata valutata sotto i profili di sostenibilità attinenti alla qualità dell’aria, all’inquinamento acustico, alla qualità delle acque, ai rifiuti, ai siti contaminati, agli ecosistemi, al suolo, alla salute”.
“Ad oggi – ha concluso Ceccarelli – non è ancora pervenuta la proposta di piano di sviluppo aeroportuale da parte della Società”. Sono ben trentasei le osservazioni presentate al Pit, per le quali è in corso l’istruttoria. Molte provengono da Prato: oltre a Comune, Provincia, anche la Asl ha chiesto elementi certi per valutare gli impatti sanitari del potenziamento di Peretola.
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