Il Consiglio provinciale ha approvato a maggioranza una mozione presentata dal gruppo Pd per l’attivazione di un corso di lingua cinese nelle scuole superiori della provincia. A favore hanno votato Pd, Idv e i consiglieri Tognocchi e Mugnaioni, contrario il gruppo Fratelli d’Italia, astenuto il Pdl. La vice presidente della Provincia Ambra Giorgi ha spiegato che l’introduzione dello studio della lingua cinese al Convitto Cicognini (Leggi l’articolo) rappresenta un’opportunità per gli studenti e per la città. Giorgi però commenta anche la notizia del no allo studio del cinese da parte del Consiglio d’istituto del Copernico (Leggi l’articolo). “La scuola naturalmente decide in piena autonomia – dice – ma è indubbio che è stata persa un’occasione perché è in gioco il futuro professionale dei nostri ragazzi, per i quali la conoscenza del cinese può rappresentare la chiave per inserirsi nel contesto industriale e commerciale odierno.
La mozione in consiglio provinciale, illustrata da Giulia Anichini (Pd), proponeva di “proiettare la scuola pratese nella modernità attraverso l’istituzione di un insegnamento di lingua cinese nelle scuole della nostra provincia”. Per il Pd il capogruppo Emiliano Citarella, Simone Barni e Luca Roti hanno sottolineato come in altre regioni d’Italia, per esempio la Lombardia, ci siano già “moltissime esperienze di questo genere e che è essenziale per la scuola dare strumenti di istruzione e formazione che accrescano le conoscenze dei ragazzi”. Luca Mori (Idv) ha ribadito la necessità per Prato di sviluppare “la curiosità, di mettere in moto scambi culturali e scientifici sul modello di Berlino” e anche Mario Tognocchi (Gruppo misto) ha dichiarato il proprio favore per l’iniziativa.
Per il Pdl Andrea Bonacchi ha giudicato molto positivo l’accento sull’opportunità della conoscenza e dell’apertura al mondo, suggerendo (con alcuni emendamenti respinti però dai presentatori della mozione) l’aggiunta della lingua russa a quella cinese, come “chiave per l’accesso al mondo economico dell’Europa dell’est”. Francesco Querci dell’Udc si è detto d’accordo sull’importanza dell’apprendimento del cinese per il futuro lavoro dei ragazzi, sottolineando che “sarà anche un aiuto alle imprese, perché l’economia cinese crescerà in modo esponenziale nei prossimi vent’anni e bisogna avere il coraggio di fare queste scelte”. Alessandro Bartolini, capogruppo di Fratelli d’Italia, si è invece detto contrario alla mozione perché “prima bisogna che i cinesi imparino l’italiano visto che siamo in Italia”. Francesco Mugnaioni (Gruppo misto) è intervenuto per sollecitare l’aggiunta dell’insegnamento dell’educazione civica e di genere, presentando un ordine del giorno in tal senso che è stato votato e respinto (contrario il Pd, favorevoli Idv, Tognocchi, Mugnaioni, Pdl, astenuto Fratelli d’Italia).