“La Calvana è già di per sé un’opera d’arte. Siamo contrari ad una stupida e costosissima torre che la rovinerebbe, anche se non siamo contrari all’arte contemporanea in generale”. Prosegue la battaglia del coordinamento dei comitati cittadini contro il monumento al vento in Calvana. Sta andando avanti con successo, tanto da aver raccolto in soli dieci giorni più di mille firme, infatti, la petizione popolare per dire no alla maxi opera d’arte contemporanea che l’amministrazione comunale vorrebbe istallare a Poggio Castiglioni. Grande il fermento emerso nella (poco partecipata) assemblea pubblica organizzata ieri sera al circolo I Risorti a La Querce. “Stiamo raccogliendo adesioni e metteremo insieme migliaia di firme – commenta Roberto Dei, referente del coordinamento comitati cittadini – Non siamo contrari a prescindere al monumento, ma 500mila euro sono una spesa folle in questo periodo. Casomai quei soldi sarebbero da utilizzare, se disponibili, per migliorarne le condizioni complessive della Calvana e farla diventare un punto di attrazione turistica, o, meglio ancora, per dare ossigeno alle famiglie in difficoltà”. La raccolta firme andrà avanti fino a sabato 30 novembre. Il primo dicembre, invece, grazie al contributo di Legambiente, che aderisce alla petizione, verranno organizzate delle passeggiate a piedi ed in macchina aperte al maggior numero possibile di cittadini, per portare la città a visitare proprio Poggio Castiglioni e tutte le bellezze della Calvana. “I pratesi che ancora non lo sanno devono capire che la vera opera d’arte è la montagna in sé – precisa Mauro Franceschini di Legambiente – li porteremo a vedere lo splendore dei luoghi e dei sentieri. La zona dove vorrebbero far sorgere il monumento è fra quelle tutelate e da tutelare a livello ambientale. Metterci un ecomostro e le varie opere di contorno per renderlo accessibile ai turisti non ha senso. Se proprio lo vogliono fare, purché gratis, lo installino in qualsiasi altra zona della città”. Nel frattempo i comitati porteranno avanti la loro battaglia anche nelle vie e nelle piazze del centro storico, con gli appositi banchini, sperando di riuscire a far cambiare idea al sindaco Cenni, magari in un incontro pubblico sul tema che il primo cittadino avrebbe promesso di realizzare al teatro Metastasio (anche se in data ancora da decidere).
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