29 Novembre 2013

Nasce il Nuovo Centrodestra a Prato: “Nessuna pregiudiziale per un Cenni-bis”. Ma è scontro con Forza Italia: “Gli assessori prendono le distanze”


Il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano nasce anche a Prato, con un comitato promotore aperto e gruppi consiliari autonomi sia in Comune che in Provincia.  I consiglieri comunali che aderiscono al Nuovo centrodestra sono Piero Bardazzi e Carlo La Vigna, che prendono l’impegno di “consentire alla giunta Cenni di portare a termine, nel migliore dei modi, il mandato”, a condizione che la nuova formazione “trovi rispetto e attenzione secondo un criterio di pari dignità”.
Quanto alle prossime elezioni amministrative, il Nuovo centrodestra aspetta di sapere se Roberto Cenni si ricandiderà e con quale formula, se a capo di uno schieramento “in linea con la precedente esperienza, o piuttosto con una proposta svincolata a qualunque riferimento politico”. “Non c’è nessun preconcetto negativo da parte nostra – dicono i promotori – ma neppure nulla di scontato ed automatico, a dispetto di chi da sempre, con un approccio del tutto inadeguato, ritiene che il consenso si costruisca a colpi di fischietto, con le bandiere al vento”.
Il nuovo centrodestra non esclude tuttavia di presentare un proprio candidato, da scegliere con le primarie.
Tra le adesioni ci sono quelle dell’ex capogruppo del Pdl in Regione Alberto Magnolfi e dei consiglieri provinciali Cristina Attucci e Giuseppe Conte.
Il Nuovo Centrodestra a Prato raccoglie le istanze della parte del Pdl, che aveva chiesto rinnovamento all’interno del partito contestando la gestione di Riccardo Mazzoni, poi confermato segretario nel congresso di due anni fa. In quella circostanza lo sfidante, Francesco Innaco, raccolse il 42% dei voti.
Negli interventi che si sono succeduti nella conferenza stampa di presentazione – alla quale erano presenti, tra gli altri, Tommaso Caparrotti, Marcello Bindi e il consigliere comunale di Vernio Marco Curcio – è stata sottolineata la delusione per la scarsa apertura alla base del Pdl e lo scarso ascolto dei cittadini e dei da parte della giunta.
“Il Pdl in questi anni si è appiattito sulle posizioni della giunta, senza permetterci di discutere” – ha detto Cristina Attucci, che assieme agli altri esponenti di Nuovo centrodestra ha accusato la concezione verticistica nel Pdl, anche a Prato.
“Da qui l’emorragia continua che ha ridotto ai minimi termini lo stesso Gruppo consiliare Pdl-Fi al Comune di Prato mentre si registra da parte di quasi tutti gli assessori della giunta di centrodestra la volontà di defilarsi e di prendere le distanze dal partito, per assumere una nuova identità depurata da ogni riferimento politico”.
“In questi anni c’è stato un brutto gioco ad addossarsi le colpe tra il sindaco e i partiti – dice Tommaso Caparrotti -. Il sindaco dice: ‘I partiti mi condizionano’. I partiti dicono: ‘Il sindaco non ci ascolta’. Quella che non è stata ascoltata è la cittadinanza”.