Le camicie di Gianfranco Ferrè in mostra a febbraio al Museo del Tessuto / VIDEO
Raccontare un metodo di lavoro, dalla nascita di un progetto, attraverso schizzi e bozzetti, fino alla sua realizzazione in passerella. Con questo obiettivo è nata la mostra “La camicia bianca secondo me. Gianfranco Ferrè”, la prima esposizione organizzata dalla Fondazione dedicata allo stilista italiano scomparso nel 2007, che sarà inaugurata il primo febbraio al Museo del Tessuto di Prato, che ha curato l’ideazione e la realizzazione dell’evento.
La mostra, che sarà aperta fino al 15 giugno 2014 vuole raccontare ai giovani stilisti un periodo storico della moda, dalla nascita del ‘pret-a-porter’, a partire dagli anni ’70, quando moda era sinonimo d’Italia. In mostra non soltanto le 27 camicie bianche più famose dello “stilista architetto”, che hanno segnato i suoi vent’anni d’attività, ma anche disegni preparatori con chiose d’autore che riportano i dettagli tecnici, e poi video e anche installazioni.
“Per lui la camicia era un canone da amare, distruggere e ricomporre”, ha raccontato Daniela Degl’Innocenti, conservatrice del Museo del Tessuto e curatrice della mostra, descrivendo alcuni dei capolavori sartoriali di Ferrè, dalla “camicia da pittore”, con la sua ricerca estrema di volumi, alla “camicia scomposta”, dove protagoniste sono maniche e collo, e il petto e il dietro del capo sono annullati a favore di un “bustier”.
L’intenzione degli organizzatori è quella di portare lo “stile Ferre” nelle scuole e nelle università dove si studia moda, per la formazione dei designer del domani. Per ospitare la mostra ci sono già state manifestazioni di interesse da parte di diverse capitali europee. Prato sarà la prima a presentarla al pubblico. Di seguito il VIDEO con le immagini delle camicie più famose di Ferrè indossate in passerella negli anni d’oro del pret-a-porter.