Non sembra un caso. La scelta dei due Crocifissi per questo attacco violento parrebbe mirata. Si tratta infatti di due delle rappresentazioni di Gesù sulla Croce tra le più venerate a Prato.
Il Crocifisso di San Leonardo da Porto Maurizio è gelosamente conservato nella chiesa di San Pier Forelli dal 1860. È l’immagine di cartapesta che il grande santo francescano, vissuto a cavallo tra il Seicento e il Settecento e conosciuto come l’ideatore della Via Crucis, portava con sé nelle sue predicazioni che fecero il giro della Toscana. La statua era smontabile, proprio per facilitarne il trasposto. Il gesto sacrilego ha rovinato il volto, caduto a terra in più parti; la testa non è stata dunque rubata come volevano alcune notizie diffusesi nella tarda mattinata odierna.
Il Crocifisso conservato nella chiesa di San Bartolomeo sul Mercatale è un’imponente opera lignea del 1320 – 30, di scuola fiorentina, di grande valore artistico e di antico significato devozionale. Conservato nella cripta della chiesa di piazza Mercatale e salvato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale che distrussero l’edificio, era stato da qualche anno esposto in una navata laterale della chiesa. Ritenuto miracoloso, fu portato da Prato dalla processione dei Bianchi nel 1399, un grande movimento penitenziale che interessò gran parte della Toscana e che vide coinvolto anche Francesco Datini. Nel 1560 furono registrati alcuni miracoli legati al Crocifisso tanto che la devozione crebbe rapidamente; la statua viene particolarmente venerata durante alcune solenni feste triennali.
Il Crocifisso è ricordato anche per essere stato issato sul palco per la Messa che Giovanni Paolo II presiedette durante la sua visita a Prato, il 19 marzo 1986.