Diciamoci la verità: chi almeno per una volta fra i tifosi biancazzurri, anche soltanto per scherzo, non ha detto: “Facciamolo fare ai cinesi il nuovo stadio del Prato, tanto a loro i soldi non mancano”. Questa provocazione a Firenze l’hanno presa decisamente sul serio ed è stato lo stesso patron Della Valle a farsi promotore di una collaborazione con alcuni importanti imprenditori cinesi per portare a compimento il progetto del nuovo stadio da costruire nell’area Mercafir a Novoli. D’altronde l’investimento è di quelli consistenti: si parla di una forbice che va dai 150 ai 180 milioni di euro. E senza capitali privati difficilmente la Fiorentina potrebbe realizzarlo.
Inevitabile a questo punto domandarsi perchè mai lo stesso progetto non possa essere ideato a Prato. Dove tra l’altro c’è una delle più grandi comunità cinesi d’Italia e dove proprio la questione orientale da sempre fa discutere. I detrattori sostengono che i cinesi hanno impoverito il territorio, chi spinge per l’integrazione li ritiene invece una risorsa. E questa in fondo potrebbe essere l’occasione giusta per dare una svolta nei rapporti fra le due comunità. Anche perchè le cifre di cui si parla per il nuovo stadio a Prato (fra i 4 e i 5 milioni di euro) non sono certamente proibitive e al contempo di imprenditori italiani pronti a scommettere nel calcio a Prato non se ne vede nemmeno l’ombra. E anche l’ultima cordata milanese che era venuta in città a settembre per parlare del nuovo stadio si è velocemente dileguata.
Sull’argomento mostra scetticismo l’assessore allo sport, Matteo Grazzini che spiega: “Ai cinesi importa poco dello sport, mi sembra una pista poco percorribile. Anche in passato i tentativi di farli avvicinare al Prato Calcio sono tutti falliti”. Eppure gli esempi di collaborazione sia sulla cultura che nel ciclismo non mancano. E allora perchè non provare. In fondo mica vogliamo rischiare che le seconde generazioni che abitano in città diventino tifose della Fiorentina e vadano ad arricchire le casse della società viola invece di quelle del Prato?
Foto lanazione.it
Stefano De Biase
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