26 Novembre 2013

“Furti e criminalità: chiudo alle 16.30 perché ho paura”, lo sfogo del proprietario del Bar Capecchi VIDEO


“Tutti i giorni chiudo alle 16.30-17 perché rimaniamo io e mia figlia e abbiamo paura. Non si può più andare avanti così, non è vita questa”. E’ un grido di allarme disperato quello di Ugo La Torre, titolare del Bar Capecchi, che gestisce da anni insieme con la moglie patrizia e con la figlia cassandra. Quotidianamente La Torre ha a che fare con un microcosmo di criminalità che circonda la sua attività commerciale. La situazione, inoltre, con il tempo e con la chiusura del parcheggio interrato di piazza S. Marco, è andata via via peggiorando. “Quando ho acquistato il bar, circa 8 anni fa, questa era una delle zone più belle di Prato – insiste La Torre – ora invece abbiamo a che fare tutti i giorni con tossicodipendenti e ladri. Abbiamo già subito tre furti, così come i negozi accanto al nostro. Il parcheggio è un ricettacolo per spacciatori e drogati di vario genere, che anche se vengono arrestati o portati via il giorno dopo sono di nuovo in libertà, a dormire davanti al bar o a spaventare noi e i clienti. Non bastava la crisi, così non si lavora più”. Difficoltà che non solo minacciano seriamente l’esistenza de bar e i suoi guadagni, ma che hanno costretto anche la famiglia La Torre a chiudere anzitempo il bar e ad apportare a proprie spese tuta una seria di modifiche alla parte esterna del locale, fra cui telecamere di video sorveglianza e luci blu, per scoraggiare i tossicodipendenti.

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