6 Novembre 2013

Fattoria Medicea, ancora incerta la partecipazione della Regione all’asta per l’acquisto


“Se l’asta pubblica per l’acquisto della Fattoria di Tavola verrà bandita nel 2013, la Regione non sarà materialmente in grado di partecipare per i vincoli imposti dal patto di stabilità. Qualora, invece, l’asta pubblica di acquisto fosse bandita nel 2014 la Regione potrebbe valutare una sua partecipazione assieme, ovviamente, al Comune di Prato e agli altri Enti Locali interessati. Detta partecipazione dovrebbe comunque essere collegata ad una specifica progettualità e alla ricerca di partner interessati alla gestione”.
Questa in estrema sintesi la risposta offerta dall’Assessore Bugli a nome della Giunta regionale all’interrogazione question-time presentata dal Presidente del Gruppo regionale Pdl Alberto Magnolfi relativa alla “riqualificazione e valorizzazione della Fattoria medicea delle Cascine di Tavola all’interno del Parco agricolo della Piana anche attraverso l’istituzione di un centro regionale di eccellenza agro-alimentare”.
“Bugli ha, quindi, escluso ogni possibilità di intervento nel 2013 e per l’anno prossimo in sostanza si è limitato ad un laconico «si vedrà». Davvero troppo poco! – attacca Magnolfi – Invece di impegnare stanziamenti sul futuribile parco agricolo al centro della Piana, la Regione dovrebbe concentrare le risorse su questa realtà che ci proviene dai secoli e che, tra l’altro, rientra nei confini del parco ipotizzato. Sarebbe anche un modo per dare finalmente a Prato un segnale di attenzione non fatta solo di parole e di promesse, fin qui tutte puntualmente disattese.
La Fattoria delle Cascine di Tavola, una volta recuperata e valorizzata, avrebbe potenzialità multiformi sia come polo di ricerca scientifica nell’agroalimentare, anche secondo l’ipotesi formulata dal Comune di Prato, sia come risorsa degna di inserirsi in un circuito turistico nazionale ed internazionale recuperando la valenza da riconoscersi a quello che è stato il primo esempio di fattoria moderna e di esercizio su basi scientifiche della pratica agricola. Il tema per noi rimane prioritario e per questo non smetteremmo di pungolare la Regione affinchè, in un dialogo costruttivo con il Comune di Prato, possa essere fugata ogni ambiguità e, finalmente, si proceda all’acquisto e al recupero di un patrimonio che sarebbe imperdonabile dissolvere” – ha concluso Alberto Magnolfi.