Dolore e costernazione. Sono i sentimenti dei cattolici pratesi appresa la notizia degli attacchi sacrileghi al Crocifisso di San Leonardo da Porto Maurizio in San Pier Forelli e a quello miracoloso di San Bartolomeo sul Mercatale. Li esprime a caldo il Vicario generale mons. Nedo Mannucci, anche a nome del Vescovo, in trasferta oggi a Roma per impegni della Conferenza Episcopale Italiana. «Si tratta davvero di una violenza inaudita: mai si era avuta notizia, almeno dalle nostre parti, di un attacco così violento e reiterato contro i Crocifissi», afferma il Vicario generale. In attesa di capire cosa ci sia dietro a questa violenza, «la Chiesa di Prato – prosegue mons. Mannucci – è colpita profondamente al cuore della fede in Gesù morto sulla Croce e risorto».
Singolari tra l’altro le coincidenze: ieri la chiusura comunitaria dell’Anno della fede, avvenuta in Duomo; oggi il primo anniversario dell’episcopato pratese del Vescovo Franco Agostinelli; domani, la festa liturgica di San Leonardo da Porto Maurizio, il grande francescano che usò una delle due statue oggi rovinate nelle sue predicazioni. Il Vicario generale sottolinea anche la particolarità dei due Crocifissi: «Il nostro dolore e la profonda costernazione sono acuiti dal fatto che le due statue lignee così gravemente sfregiate sono tra le opere più care all’antica devozione pratese, tanto che non sembra casuale la loro scelta per questo sacrilegio».
La Curia diocesana, appresa la notizia, ha immediatamente disposto che le chiese della Diocesi, in particolare quelle del centro storico, vengano particolarmente sorvegliate o, se non possibile fare altrimenti, vengano sul momento in via precauzionale chiuse negli orari fuori dalle celebrazioni quotidiane. Intanto il Vicario generale è in stretto contatto con i Carabinieri che seguono il caso.
«Di fronte a questi gesti – conclude il Vicario generale – il credente è alla preghiera che fa ricorso, ed è l’appello che mi sento di rivolgere a tutti i cattolici pratesi. Tutti, però, credenti o meno, non dobbiamo dare mai per scontato il grande patrimonio di fede e di arte che conserviamo nelle chiese».
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