I sinti del campo nomadi di Montemurlo hanno chiesto all’amministrazione comunale di farsi carico del pagamento delle bollette dell’acqua. Tutto è nato la scorsa settimana quando il personale di Publiacqua, vista la morosità dei sinti, è andato al campo nomadi per staccare le utenze. Secondo i sinti è il Comune a dovere pagare le bollette, per il vicesindaco Ciolini i patti non erano assolutamente questi. Ieri c’è stato un incontro fra le parti in Comune nel quale ognuno ha mantenuto la propria posizione e con Ciolini che al massimo si è detto disposto a “chiedere rateizzazioni delle bollette” e di “dare un contributo ai nomadi in difficoltà così come avviene per le famiglie indigenti”.
La notizia ha suscitato la rabbia del consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Cosimo Zecchi che accusa: “Riconosco che Ciolini e Lorenzini devono volere un gran bene alla comunità dei sinti. Ma io che sono stato l’unico consigliere ad opporsi al nuovo regolamento e al nuovo campo nomadi non posso restare in silenzio. Ogni volta le regole vengono infrante e il comune chiude un occhio. Non c’è niente da fare, approfittarsene evidentemente deve essere parte della loro cultura. A Montemurlo la lista dei comportamenti arroganti da parte della comunità dei sinti è ormai lunga.Non solo credo che si debbano pagare l’acqua da soli, ma ritengo inoltre che il Comune non debba concedere alcuna rateizzazione e contributo. Questo perché bisogna pur tenere conto di certi comportamenti negativi e prendere atto non solo che questa comunità è stata già abbondantemente aiutata, molto più di qualsiasi altro cittadino, ma che sono assolutamente privi di ogni senso civico. Tanto poi finisce sempre così: che il comune abbassa la testa, chiude un occhio e garantisce che questa sarà l’ultima volta che si permette un comportamento sbagliato. Così facendo abbiamo già ricostruito il campo dopo che i sinti avevano distrutto il precedente e accettato che si insediassero nel nuovo prima del tempo e al di fuori di ogni regola”.
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