Le previsioni della vigilia sono state rispettate: Riccardo Mazzoni è stato riconfermato nel ruolo di coordinatore provinciale del Pdl e con lui Alessandro Giugni che diventa il nuovo “vicario” del partito. La vittoria congressuale per la mozione di Mazzoni è arrivata sabato sera verso le 22, al termine di una giornata ricca di polemiche, che ha portato a votare quasi 1200 tesserati pratesi del Popolo della Libertà: il 66% degli iscritti. E non sono mancati attimi di tensione quando Fulvio Ponzuoli e Antonio Rancati sono venuti alle mani per futili motivi, prima di essere divisi dal pronto intervento dei presenti. Un successo quello di Mazzoni, va detto, molto più sofferto del previsto. Alla fine la mozione di Innaco e Banchelli ha ottenuto il 42% delle preferenze, in totale 497 voti, contro i 691 assegnati al ticket Mazzoni – Giugni, ridimensionando le previsioni della vigilia che parlavano di un 70% degli iscritti a favore del coordinatore uscente. Il coordinamento sarà composto da 18 membri della lista di Mazzoni – Giugni e da 12 componenti della mozione di Innaco e Banchelli.
Che non fosse una giornata come le altre comunque si era intuito già dal mattino. Dal palco dell’hotel Datini non è mancato un botta e risposta fra Mazzoni e Magnolfi sulla corsa alla poltrona da onorevole in vista delle elezioni del 2013. Mentre Luciano Gestri ha addirittura minacciato di uscire dal partito. Ad urne chiuse infine arriva l’accusa mossa nei confronti di Innaco che non avrebbe stretto la mano a Mazzoni per congratularsi per la vittoria congressuale. “Mazzoni dovrebbe ricordarsi di quante volte si è dato alla macchia per concordare serenamente l’organizzazione del congresso da cui –per l’ennesima volta – ci ha completamente escluso” – ribatte Innaco.