La villa Ambra di Poggio a Caiano, vero e proprio scrigno di tesori, apre al pubblico altri capolavori. Recentemente inaugurata, la sala del fregio racconta le memorie e le passioni dei Medici, attraverso quattro opere. Un arazzo monumentale, realizzato dal tessitore Benedetto Squilli su disegno del pittore Alessandro Allori a fine Cinquecento, raffigura una scena di Caccia al cigno. Un modellino moderno illustra l’originaria struttura architettonica della Villa voluta da Lorenzo il Magnifico secondo il progetto di Giuliano da Sangallo. Un dipinto di proprietà della Congregazione dei Buonomini di San Martino di Firenze, mostra un grandioso albero genealogico della famiglia de’ Medici con 781 membri, tra cui i cardinali, papi e diversi granduchi di Toscana.
Protagonista della sala è tuttavia il fregio. L’opera in terracotta invetriata lunga 14 metri, torna visibile dopo il restauro finanziato da Intesa Sanpaolo. I pannelli, a cui collaborarono più artisti dell’orbita laurenziana (tra i quali Bertoldo di Giovanni e probabilmente Andrea Sansovino) raffigurano temi ispirati ad allegorie e miti della classicità. interpretate, come il Mito platonico dell’anima.
Così come il fregio è opera esemplare della cultura del periodo di Lorenzo il Magnifico, l’arazzo è una preziosa memoria di un imponente ciclo di 36 grandi arazzi, voluto dal Granduca Cosimo I su progetto di Giorgio Vasari. Il successore di Cosimo I, il figlio Granduca Francesco I, fece proseguire la realizzazione del ciclo per arredare la Villa del Poggio con raffigurazioni di diversi tipi di caccia, attività che appassionava in particolar modo i granduchi di Toscana. Il successore di Cosimo I, il figlio Granduca Francesco I, fece proseguire la realizzazione del ciclo per arredare la Villa del Poggio con raffigurazioni di diversi tipi di caccia, attività che appassionava in particolar modo i granduchi di Toscana.